Nello sviluppo umano vi sono solo due momenti che sono in certo senso assoluti:
- l'uovo fecondato o zigote, cioè la cellula diploide (due corredi cromosomici) che si forma dall'incontro dei due gameti aploidi (ciascuno ha un solo corredo cromosomico);
- e il neonato
Tra questi due momenti ha luogo un processo di affascinante complessità, nel corso del quale l'informazione contenuta nel Dna dello zigote detta l'attuazione di un programma che passo passo porta alla formazione del neonato.
Se il Dna è il direttore d'orchestra,
- sono rilevanti pure alcune sue modificazioni postzigotiche e l'assetto della cromatina (le proteine legate al Dna) nei nuclei delle cellule, che chiamiamo fenomeni epigenetici; possiamo paragonarli agli strumenti musicali e a chi li suona.
- E contano pure non poco due strati di ambiente: quello dell'utero materno e, se pur forse in misura minore, quello che sta ancora al di fuori, cioè la vita della madre nell'ambiente esterno (continuando la metafora possiamo pensare a quanto per il successo dell'orchestra, sia importante l'acustica della sala)
La morula dimenticata(e la blastocisti pure) di Lucio Luzzatto. Da Il Sole 24 ORE del 17/4/2016