«In tempi in cui l’autonomia, direi l’autosufficienza, è esaltata come un valore assoluto, tutti abbiamo bisogno di ripensare l’essere umano per scoprire come una delle sue caratteristiche intrinseche è la dipendenza, la non autosufficienza.
La persona umana, in ogni fase della sua esistenza, è consapevole dei propri limiti fisici, caratteriali, spirituali, dell’incapacità di bastare a sé stessi, del bisogno costante dell’altro. E la malattia, quando si verifica, chiarisce tutto questo come forse nessun’altra esperienza.
Ciò porta l’essere umano a vivere in modo «inequivocabile l’interruzione di alcune relazioni, la solitudine, la perdita di alcune libertà e opportunità. Ma la fragilità e i limiti non distruggono la dignità altissima e intrinseca di ogni essere umano».
Estratto dall'omelia del Card. Parolin davanti alla grotta di Massabielle.- L'osservatore romano del 12.2.2017