Giro di posta su Facebook
Caro R.M.
Ti giro un pensiero accettabile ma con un angolo di visuale troppo ristretto, cioè non considera gli altri aspetti della realtà, troppi. A me suona falso ma a te piacerà sicuramente:
[...] Secondo Jung, l’individuo, nonostante tutti i suoi sforzi, si trova a dover affrontare la morte affidandosi alle grandi religioni, che promettono un’altra possibilità di esistenza:, quella ultraterrena. Queste dottrine e i simboli religiosi, che offrono una preparazione alla morte, non sono altro che verità naturali psicologiche.
È la natura stessa che provvede alla preparazione della fine: così come il giovane ha fantasie rivolte all’avvenire, l’anziano ha fantasie rivolte alla sua fine, e tutte queste fantasie hanno uno scopo anticipatorio e preparatorio per quel che riguarda il futuro (e la fine).
R.M.
Jung, calvinista, invidiava i cattolici che avevano un Direttore Spirituale che risolveva i problemi dello Spirito con la Confessione. Ma io ti do un angolo di visuale ancora più ristretto e perciò più REALE.
Caro R. M.
Condivido la critica del tuo allegato, che corrisponde a quanto scritto da B. Russel per il quale "il motivo per non credere è osservare chi dice di credere ". Di questo ne sono avvertito, ma considero la Religione sia altro.
E' semplicemente fede, accettazione di alcuni fatti, fiducia concessa al racconto di alcune persone nella più serena libertà .
La morale, l'etica, cioè l'aspetto comportamentale dell'uomo religioso lo considero puramente interpretativo della fede, e quindi soggetto alle mode, al trascorrere dei secoli e, purtroppo, alle convenienze di chi si arroga l'altare. L'etica religiosa è un vestito ulteriore all'uomo sano e meritevole di tale nome, mai sostitutivo.
Ciao, Piero