Ecco un commento equilibrato
Marika Cassimatis, ... secondo me entra nella storia delle prossime elezioni comunali, come un caso emblematico proprio della crisi della politica tout court.
Ora non c'è dubbio che dal punto di vista strettamente legale, la decisione del giudice Roberto Braccialini di Genova di dare ragione a Marika Cassimatis, vincitrice delle "comunarie", contro Beppe Grillo che l'aveva comunque voluta cancellare dalla corsa a sindaco di Genova per il Movimento Cinquestelle, mettendo al suo posto un altro candidato più gradito, Luca Pirondini, non fa una piega. In 18 pagine di sentenza Braccialini argomenta dettagliatamente i torti di Grillo. Sarà anche il grande Capo, sarà anche "il garante", ma non è nei suoi poteri annullare un voto della rete, un voto locale non può essere sconfessato da un voto nazionale per di più improprio. Confesso che leggendo l'ordinanza ho provato grande solidarietà per il giudice
Per Grillo e per il suo Movimento è gran una brutta lezione di democrazia.
E per la Cassimatis? Avrà vinto, come dice lei. Sarà anche riuscita a farci capire che fra i 5Stelle non sono tutte rose e fiori, che in teoria potrebbe continuare a essere lei la candidata sindaco. E tuttavia a me sembra che anche lei alla fine della fiera abbia perso. Difficile immaginare che i 5Stelle l'appoggino. Difficile pensare che i genovesi vedano in lei il futuro sindaco
[...] il caso Cassimatis-Grillo dovrebbe insegnare che chi fa politica – se sa che cosa è la politica – non deve chiedere aiuto ai giudici, che il futuro del governo passa dalle scelte politiche, programmatiche. Se passa dai tribunali vuole dire che la politica si è arresa. Non c'è più.
"Grillo-Cassimatis, un caso di non politica" - articolo del giornalista Carlo Rognoni, su Huffingtonpost.it del 11/04/2017