Oggi sono uscito di chiesa alquanto perplesso dopo aver ascoltato il brano evangelico sulla zizzania proposto dalla liturgia.
Chiarito che la zizzania in botanica esiste, era ed è conosciuta come
Lolium temulentum (o loglio ubriacante, detto anche zizzania), ed è una specie botanica annua del genere Lolium, spontanea e infestante fra le messi, con fiori a spiga rossa. La pericolosità di questa pianta infestante è ben nota fin dai tempi antichi, soprattutto per l'alto potere intossicante.
Tre riflessioni mi ronzavano e ronzano per la testa:
- Si parla di un nemico di Dio, un potente che guasta la sua opera.
Cioè anche in questa parabola assistiamo a dei potenti che si rispettano tra loro, ovviamente a scapito dei non potenti. Non muove un dito verso questo nemico. Aspetta il completarsi della stagione e ci invita a fare altrettanto.
- Parrebbe che zizzania si nasca! Predestinazione dei semi?
Inoltre, mentre in natura le due specie sono ben distinguibili, tra noi quali sono i criteri per decidere chi è zizzania e chi buon grano?
Di fatto ognuno di noi si sente grano, e... non facciamo la scena del peccatore, a cui il primo a non credere è chi la recita!
- La nostra religione non è un movimento sociale che vorrebbe tutti grano, tutti uguali, cioè non è un movimento sociale o un partito di tipo comunista. La nostra religione accetta queste diversità, insegna a sopportarle e non ad estirparle.