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7 agosto 2017 1 07 /08 /agosto /2017 16:31

Oggi su il fatto quotidiano.it è apparso un articolo titolato"La Corte dei conti certifica il fallimento degli F35"  e nel sottotitolo commenta "L’analisi dei giudici contabili: ritardi, spese raddoppiate e ricaduta occupazionale inferiore alle attese, ma abbandonare il progetto costerebbe troppo”

 

La corte dei conti avrebbe detto: Il programma F-35 “è oggi in ritardo di almeno 5 anni” per le “molteplici problematiche tecniche” che hanno fatto anche si che i costi del super-caccia siano “praticamente raddoppiati“; anche le prospettive occupazionali per l’Italia “non si sono ancora concretizzate nella misura sperata”. Tuttavia, “l’esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali ed umane è fondamentalmente legata alla continuazione del progetto” ed uscirne ora produrrebbe importanti perdite economiche.

 

La domanda che vien spontanea è chi è incappato in tanto incauto acquisto? e perché tutto lo si sta facendo scivolare sotto traccia? Tutti colpevoli e nessun innocent?

 

Ho cercato un po' di storia ed ecco cosa ho tovato.  

 

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F-35: inizio della storia. Chi decise di comprare

 

La storia dei cacciabombardieri F-35 ha radici molto lontane, che risalgono addirittura al 1996: vediamo cosa accadde.

 

  • La decisione dell’Italia di partecipare al progetto di realizzazione dell’F-35 è stata presa già nel 1996, quando Ministro della Difesa era Giulio Andreatta, sotto il primo Governo Prodi.  Il progetto fu votato sia dal centro destra che dal centro sinistra, ed  almeno allora non ci furono protesta dai gruppi antimilitaristi e pacifisti per il coinvolgimento di Roma. Questo silenzio fu causato da una forte disinformazione, dovuta in larga parte all’assenza di informazioni dettagliate riguardo questa notizia.c 

 

  • Hanno confermato a loro volta l’impegno preso nei confronti degli Stati Uniti, per la partecipazione a questo progetto, il Governo D’Alema nel 1998, che vedeva Ministro della difesa Carlo Scognamiglio Pasini. In quell’anno nella seduta del 9 dicembre della Commissione della Difesa si trovarono d’accordo con il progetto sia gli esponenti del Gruppo Forza Italia, sia gli esponenti del Gruppo dell’Ulivo che quelli della Lega Nord, e la proposta di proseguire gli ulteriori sviluppi del progetto fu votata all’unanimità. Il 23 dicembre del 1998 fu firmato il primo memorandum, dallo stesso Massimo Da’Alema , allora Presidente del Consiglio, memorandum chiamato Memorandum of Agreement.

 

  • Il nostro Governo si impegnò del tutto nel progetto con la firma di un accordo da parte di Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio nel 2002,  quando alla difesa avevamo Antonio Martino.

 

  • Ma la decisione definitiva di partecipare al progetto è stata presa nel 2007, durante il secondo governo Prodi, quando è stata richiesta la firma definitiva dell’accordo per partecipare anche alla Fase 2, ovvero alla fase di costruzione del velivolo, che avrebbero impegnato l’Italia economicamente fino al 2046.

L’accordo fu siglato a Washington quando il sottosegretario alla difesa italiana Giovanni Lorenzo Forcieri, incontrò il collega americano Gordon England. Così l’Italia prendeva l’impegno, dopo aver già pagato un miliardo di dollari per la Fase 1, di versarne quasi altrettanti per partecipare alla Fase 2, di costruzione dell’F-35, spalmati però sino al 2046.

 

Articolo a firma Mauron6181 del 23 Febbraio 2012, su "investireoggi.it"

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