Una domanda di opportunità.
Ieri ho ascoltato le letture alla messa per la festività dell'Immacolata ed ho trovato inopportuno o almeno fuorviante il vangelo proposto all'attenzione dei fedeli. Infatti per celebrare Maria Immacolata veniva raccontato come venne concepito Gesù. Eppure si celebrava il concepimento di Maria e non il concepimento di Gesù.
Mi chiedevo e vi chiedo: non sarebbe stato più consono il brano evangelico del magnificat? Lo chiedo perché personalmente impiegai del tempo per capire che l'immacolatezza attribuita a Maria non era il concepimento asessuale di Gesù ma che Le veniva riconosciuto l'onore e il dono di esser preservata dal gravame della colpa originale.
L'equivoco consiste nel confondere il fatto in sé con i motivi che han portato a questa definizione di fede, al dogma. Se non spiegato (e quasi mai vien fatto), i meriti di Maria parrebbero essere la sua verginità fisica e non lo stato di grazia che gli permise di vivere con Dio in maniera tutta particolare e quasi senza merito, come ben ci spiega nel Magnificat.
Ecco perché reputo che certi brani, seppur fondamentali a capire il contesto in cui inseriti, se citati inopportunamente e non spiegati, creano confusione e fanno danni.
Si, fanno danni. Fanno danni perché sembrerebbe raccontarci che tutte le nostre madri sono peccatrici, per non chiamarle semplicemente puttane. Quanto clericalismo in questi atteggiamenti!