Fantascienza o realtà?
La macchina chiamata uomo è un insieme intelligente, un autentico assemblaggio di miliardi e miliardi di individui. Questo al di là di considerazioni filosofiche o religiose, intuizioni o riflessioni o rivelazioni, questo dice il microscopio, validato dalla sua ripetitività scientifica.
Certo sento di essere un individuo ma, di fatto, sono un "superorganismo". Con trilioni di esseri viventi che lavorano per me in un ambiente tanto prospero e inesplorato quanto il cuore dell'Amazzonia.
L'unica unità è il software che contiene il progetto di me (il DNA) replicato uguale in 10 trilioni di cellule. L'organismo "uomo" risulta essere, quindi, un assemblato costruito con questi 10 trilioni di cellule. Cellule che sono autentici mini computer tutte uguali ed in grado di autoalimentarsi e che eseguono la propria porzione di software affidatale dal progetto base pur disponendo della versione integrale. Cioè come tanti maestri di musica che partecipano ad una sinfonia suonando fedelmente lo strumento scelto per ognuno di loro, ottenendo così quella sinfonia complessiva che è l'uomo, che sono io, in un frenetico replicarsi e rapido morire.
E questo super organismo non vive da solo. Infatti dove finisce un uomo iniziano i suoi batteri. E la linea di confine tra i due mondi è più sottile di quanto si creda. Fra i 10 trilioni di cellule che formano un organismo e i 100 trilioni di batteri che vivono in simbiosi con ciascun individuo esiste un rapporto di uno a 10 che ci vede in schiacciante minoranza.
Un mondo, un universo... ecco come la raccontano i libri di testo:
La cellula, unità fondamentale dell'organismo vivente, è in grado di vivere in maniera autonoma e di riprodursi. Ma, nonostante la sua autonomia, la cellula in realtà non è in grado di sopravvivere al di fuori del suo ambiente, a meno che non venga coltivata artificialmente in speciali terreni di coltura. Questo perché ogni cellula si è adattata alle condizioni ambientali in cui si trova e si è specializzata, negli organismi superiori (come quello umano), a svolgere determinate funzioni necessarie all'organismo intero, perdendo la capacità di sopravvivenza autonoma. (da enciclopedia sapere.it - Struttura e organizzazione della cellula)
Ciò porta a immaginare l'uomo come una colonia, una diversa tipologia di formicaio.
Definire "superorganismi" le colonie di formiche non è una semplice metafora: la cooperazione e il coordinamento che vi regnano sono così elevati da far funzionare le loro comunità proprio come un singolo individuo dotato di un sistema nervoso. Ad affermarlo sono i ricercatori dell'Università di Bristol che in una serie di esperimenti descritti in un articolo su “PLoS One” hanno analizzato la risposta di questi insetti a differenti tipi di attacchi al loro formicaio. (Le scienze.it del 13 novembre 2015 - Le colonie di formiche: un superorganismo dotato di "sistema nervoso")
Non so se i formicai ragionino o finiranno per ragionare e andarsene a passeggio, ma perché non ipotizzare che nella nostra evoluzione siamo stati anche "formicai"?
Certo le formiche con i loro formicai dimostrano di sapere interpretare meglio di noi il loro essere di "superorganismi" (infatti anche le formiche sono animali). Invece la storia di noi uomini non conserva memoria del "formicaio" che siamo, cioè mentre dentro noi tutto si coordina nel rispetto dei ruoli e su protocolli ferrei, fuori questo non accade, anzi...!