Immigrazione e Ius soli, gli errori del Pd e della sinistra
articolo di CARLO PANELLA su www.lettera43.it del 5 luglio 2018
Il Salvini pensiero macina consensi. Anche grazie alla mancanza di analisi degli avversari che hanno ignorato la preoccupazione e il disagio degli strati più periferici della società.
Nell’arco di un mese, la Lega e i 5 stelle sono passati dal 49% e rotti del 4 marzo a sondaggi unanimi che li danno complessivamente sopra il 59%. Il tutto a demerito - va detto - dei 5 stelle che calano di qualche punto in percentuale (2 o 3) e a merito solo della Lega di Matteo Salvini che dalle elezioni a oggi ha conquistato ben più del 10-15% nelle rilevazioni di voto. Il tutto, in un periodo nel quale il governo non ha fatto nulla e Salvini, appunto, ha fatto e soprattutto detto di tutto. Sostanzialmente ha posto con straordinaria efficacia il tema dell’immigrazione, degli sbarchi, del confronto a muso duro con un’Europa più divisa e demente che mai, col risultato finale che il suo messaggio è apprezzato da quasi il 60-70% degli italiani.
Chi si occupa e preoccupa della sinistra e della rifondazione di un Pd oggi ai minimi storici farebbe bene a dare un’occhiata a questa dinamica, perché ne è complice, perché se il Pd e la sinistra non si danno una regolata sul tema dell’immigrazione - non dei clandestini, dell’immigrazione nel suo complesso - non usciranno mai dalla crisi.
Innanzitutto Pd e sinistra devono prendere atto che il Salvini pensiero, per così dire, sull’immigrazione e il suo consenso presso larghissimi strati popolari è un fenomeno non solo italiano, non solo europeo, ma mondiale. Si ricordi il muro col Messico di Trump, a quanto avviene in tutti i Paesi europei - Germania e Baviera in testa, ma anche Svezia e Olanda - e si dia un occhiata anche a quanto fanno gli Stati del Maghreb, Algeria in primis, e si troveranno innegabili assonanze.
La realtà è tanto complessa quanto semplice: la società italiana, come le altre, non sopporta più o mal tollera una presenza di immigrati regolari che non seguono affatto i meccanismi dell’assimilazione e dell’integrazione, che vede comunità di immigrati intere arroccarsi in se stesse in quella che i francesi chiamano deriva comunitaria, in una dinamica che innesca disagio, paure e scontento. Una dinamica che riguarda, lo ripetiamo, innanzitutto gli immigrati regolari, esasperata poi dal sopraggiungere del fenomeno dei clandestini. Una dinamica il cui prezzo è tutto sugli strati più disagiati e periferici della popolazione, come dimostrano perfettamente risultati elettorali nei quali tutte le periferie popolari e proletarie vedono la Lega con percentuali di voto bulgare e la sinistra e il Pd perdere una a una tutte le roccaforti e imporsi solo nei quartieri “bene” delle metropoli.
A fronte di questo quadro, il Pd e la sinistra negli ultimi anni hanno compiuto tre errori di analisi e di proposta esiziali.
- ANALISI ERRATE.
Innanzitutto hanno dato per scontato che gli italiani non avessero problemi con gli immigrati regolari. Falso, superficiale, incredibile: basta frequentare le file agli sportelli delle case popolari, delle scuole materne o quartieri come Settimo Torinese, Tor Bella Monaca o Sesto Milanese, e così via e si tocca con mano addirittura una esasperazione, una certezza del crescere di ingiustizie che nulla hanno di razzista o xenofobo, e che poi si sono riversate nelle urne col risultato che sappiamo, soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, là dove la Lega ha spopolato.
- IL NODO MINNITI.
In secondo luogo la sinistra e il Pd nella campagna elettorale e a tutt’oggi si sono letteralmente “vergognati” (vedi Matteo Orfini, ma anche Graziano Delrio) dell’azione contro gli immigrati irregolari e i flussi dall’Africa dell’unico ministro del Pd che aveva compreso questa dinamica. Matteo Renzi ha segato tutti i candidati di Minniti, ha fatto una campagna elettorale nella quale ha semplicemente ignorato i suoi meriti nel contrasto all’immigrazione clandestina. E ha platealmente perso.
- LA CARTA (SBAGLIATA) DELLO IUS SOLI.
Infine, siccome al male non vi è mai fine, il Pd e la sinistra proprio alla vigilia della campagna elettorale hanno alzato la bandiera dello Ius soli tentando di farlo approvare al Senato, con un chiaro messaggio al proprio elettorato: ora facciamo diventare italiani tutti quegli immigrati regolari che pure vi creano tanti problemi e disagi. Nessuno ha calcolato quanto questo benedetto Ius soli abbia contribuito al 17,8% elettorale del Pd, ma non crediamo di sbagliare se sosteniamo che ha dato una mano definitiva.
Da questo quadro desolante per la propria “intelligenza” del reale, devono ripartire il Pd e la sinistra. Magari, con umiltà, riscoprendo quell’antico strumento che per tanti decenni ha portato risultati eccellenti: l’inchiesta, quella vera, in mezzo al popolo.