"Nella vicenda della nave della Ong di Luca Casarini che ha salvato 49 naufraghi al largo delle coste libiche bisogna partire da un assunto: le vite in mare vanno salvate. Lo dice anche il diritto internazionale. (Articolo annunciato su Famiglia Cristiana, di questa settimana.)
Convengo che questa è la legge del mare. Ma è lecito sfruttarla? cioè mettere dei disgraziati in condizione di essere naufraghi a tutti gli effetti? Va condannato chi in fase due non li tira su o chi per pochi denari li butta in acqua? Trovo questa di F.C. una visione miope in un gioco che non mi piace. Un gioco che inizia ben oltre la Libia. Ma morire nel deserto si può, visto che manca un diritto internazionale?
Che in Libia i “clandestini” siano trattati male lo si sa. Ma certo converrete che non si può invadere la Libia per evitarlo? Cosa che abbiamo già fatto qualche decennio fa... e con quali risultati!
Allora i vari Casarini di turno cosa cercano?
Non sono leghista, come non ho niente contro Casarini, ma resto convinto che una qualche verità sia nella frase "che il business degli emigranti clandestini sia il più redditizio al momento".
Poiché continuo a vedere solo "montature" interessate consiglierei più saggezza nei giudizi.