Oggi mi sono imbattuto in un pessimo esempio di manipolazione della verità, una di quelle che si è ormai soliti denominare fake-news. L'ho trovata nel libro di Stefano Fontana, intitolato "Chiesa gnostica e secolarizzazione, L’antica eresia e la disgregazione della fede", dove il suo tradizionalismo viscerale gli fa scrivere:
... Dopo il processo di secolarizzazione si riesce forse a dire che esistono filosofi cristiani, ma non certamente che esistono cristiani filosofi. È come quando nella Chiesa si discuteva se potessero darsi oltre che deputati cattolici anche cattolici deputati.
La differenza tra filosofi cristiani e cristiani filosofi è enorme. Nel primo caso – filosofi cristiani – si vuol significare che prima uno è filosofo e poi… ama l’arte astratta, gioca a poker, va al mare a Rimini, ha studiato ingegneria… è cristiano.
In questi casi, come si vede, il rapporto tra essere cristiani ed essere filosofi è accidentale, ossia può essere ma potrebbe anche non essere e niente cambierebbe.
Da quando in qua per l'uomo l'attività del pensare, cioè il filosofare, è equivalente a una partita a poker?