Il plugin in campo informatico è un programma non autonomo che interagisce con un altro programma per ampliarne o estenderne le funzionalità originarie. Ad esempio, un plugin per un software di grafica permette l'utilizzo di nuove funzioni non presenti nel software principale. I plugin possono essere utilizzati non solo su software ma anche su qualunque cosa che possa essere visitata da chiunque, quindi pubblica (ad esempio i videogiochi online).
A seconda dei programmi e delle piattaforme software, i plugin vengono chiamati con sinonimi diversi:
- add-in [Sebbene add-in sia sempre meno usato, è ancora talvolta impiegato da Microsoft]
- add-on [Sebbene add-on andrebbe utilizzato soprattutto per unità di espansione hardware]
- estensione (ad esempio, l'architettura ad estensioni dei web browser Google Chrome e Mozilla Firefox) [In questo caso il termine "estensione" potrebbe poi confondersi con la sigla che identifica i formati dei file].
La capacità di un software di supportare i plugin è generalmente un'ottima caratteristica, perché rende possibile l'ampliamento e la personalizzazione delle sue funzioni da parte di terzi, in maniera relativamente semplice e veloce. Ciò favorisce da un lato la minore obsolescenza del software e dall'altro la maggior diffusione, tanto più sono numerosi e funzionali i plugin scritti per uno specifico programma o secondo uno standard specifico: ne è un esempio il successo commerciale dei software di produzione audio di Steinberg, legato alla larga diffusione dei plugin musicali in standard VST.
Per facilitare il compito agli sviluppatori di terze parti che intendono realizzare dei plugin, l'azienda produttrice del software o ideatrice dello standard distribuisce - spesso gratuitamente - dei sistemi detti Kit di Sviluppo Software (Software Development Kit o SDK), che racchiudono funzionalità, esempi e documentazione per lo sviluppatore.
(fonte Wikipedia)