La fede fa parte della scienza e non della fantascienza, della realtà e non della fantasia, della fisicità non dei sogni. Eppure quando la domenica finita la messa si esce di chiesa, è come uscire da una multisala, come da un film quando finisce lo spettacolo. Immagini e parole in costume, lontane, che sanno di stantio.
"Ai nostri giorni l'umanità, presa d'ammirazione per le proprie scoperte e la propria potenza, agita però spesso ansiose questioni
• sull'attuale evoluzione del mondo,
• sul posto e sul compito dell'uomo nell'universo,
• sul senso dei propri sforzi individuali e collettivi,
• infine sul destino ultimo delle cose e degli uomini.
Per questo [… ] il popolo di Dio riunito dal Cristo, non potrebbe dare una dimostrazione più eloquente di solidarietà, di rispetto e d'amore verso l'intera famiglia umana, dentro la quale è inserito, che instaurando con questa un dialogo sui vari problemi sopra accennati, arrecando la luce che viene dal Vangelo, e mettendo a disposizione degli uomini le energie di salvezza che la Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, riceve dal suo Fondatore.
Si tratta di salvare l'uomo, si tratta di edificare l'umana società.
È l'uomo dunque, l'uomo considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, l'uomo cuore e coscienza, pensiero e volontà, che sarà il cardine di tutta la nostra esposizione.
Pertanto il santo Concilio, proclamando la grandezza somma della vocazione dell'uomo e la presenza in lui di un germe divino, offre all'umanità la cooperazione sincera della Chiesa, al fine d'instaurare quella fraternità universale che corrisponda a tale vocazione. Nessuna ambizione terrena spinge la Chiesa."
[COSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO, GAUDIUM ET SPES (Par. 3)]