All'articolo 36 i padri conciliari del Vaticano Secondo trattano della "legittima autonomia delle realtà terrene", cioè delle scienze, e scrivono:
[...] Se per autonomia delle realtà terrene si vuol dire che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l'uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare, allora si tratta di una esigenza d'autonomia legittima: non solamente essa è rivendicata dagli uomini del nostro tempo, ma è anche conforme al volere del Creatore.
Infatti è dalla stessa loro condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine; e tutto ciò l'uomo è tenuto a rispettare, riconoscendo le esigenze di metodo proprie di ogni singola scienza o tecnica.
Perciò la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali [1], non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio.
Anzi, chi si sforza con umiltà e con perseveranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza prenderne coscienza, viene come condotto dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che siano quello che sono.
Parole vere, che faccio integralmente mie salvo una asserzione [1] che non condivido, cioè il riferimento al criterio di non precisate "norme morali". L’averto come il potere dell'indefinito sul definito. Della parola sui fatti. Galileo o non Galileo un vizietto difficile da perdere!
Cioè chi decide se conforme? Chi decide queste regole? Lo Spirito, che fanno assomigliare ad un deus ex machina che parla solo e sempre per bocca di....?
Se procedono in maniera scientifica che c'entra questa norma di controllo? o ci si affida alla serietà scientifica o si sta pretendendo un governo non necessario e pertanto arbitrario.
Tuttavia una qualche regola si impone, perché personalmente concordo con il punto successivo del documento, il 37, che tratta dell'attività umana corrotta. In esso si legge:
[...] La sacra Scrittura, però, con cui si accorda l'esperienza dei secoli, insegna agli uomini che il progresso umano, che pure è un grande bene dell'uomo, porta con sé una seria tentazione.
Infatti, sconvolto l'ordine dei valori e mescolando il male col bene, gli individui e i gruppi guardano solamente agli interessi propri e non a quelli degli altri; cosi il mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece l'aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere umano.