Il 24 giugno 2020 è stato presentato un novo direttorio per la catechesi, cioè un nuovo catechismo. Non l’ho ancora acquistato ma ho letto i commenti che circolano. Non mi sono piaciuti.
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Un anno fa, esattamente il 4 agosto 2019, registravo questo commento al catechismo cattolico di ignoto autore web:
Da una parte c'è l'impianto teologico di cui capirne i meccanismi, ma che non è sufficiente, dall'altra dovremmo di fatto esercitare una assunzione passiva della verità di fede, senza sperimentarla. Nel mezzo, la nostra "sete" di verità e di senso.
Ma nel mondo di oggi quando qualcosa non ci torna, dobbiamo capirne di più. Ci corre in aiuto la risposta pronta, una sorta di FAQ come può essere il compendio del Catechismo cattolico: ma questo può non bastare più. Non è solo una questione verbale: non è spiegando ad una persona un concetto, che la persona lo accetta e lo vive come fede. Bisogna forse coniugare quell'aspetto intellettuale/logico con il nodo sentimentale dell'uomo e con il suo rapporto con Cristo persona, che a quel punto si favorisce la vera esperienza di dialogo.
Ed è qui che si confrontano le diverse visioni all'interno della Chiesa. Infatti c'è anche chi ritiene questo passaggio inutile e sostiene che basta capire bene di cosa stiamo parlando, per avere la "giusta" fede. Se non la si prova "sentimentalmente", tanto peggio: l'importanza di averla capita travalica ogni altra considerazione. L'essenziale è accettare il rito, la tradizione, i dogmi. Ma c'è una visione ancora più rigida e consiste nel ritenere ancora più importante non metterli mai in discussione.
(Stralcio da un articolo trovato su web)
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Se questo pensiero lo condividevo 11 mesi fa, dopo aver letto i commenti di presentazione al libro di questi giorni (avvenire, vaticano, giornali laici, etc) ribadisco le stesse posizioni di allora.
Penso di non essere il solo, visto che ci son voluti ben quattro mesi dall’approvazione di papa Francesco alla divulgazione, forse qualche interrogativo c’era ed è stato sopito, poi l’hanno fatto pubblicare ai Paolini ma non alla stamperia vaticana come fu per la precedente edizione (come mai?)