Uno dei misteri della vita. Ecco un'ipotesi scientificamente fondata sulla costruzione del vivente, cioè l'iniziale distribuzione dei compiti alle cellule e l'indicazione di dove posizionarsi nel corpo di cui si apprestano a dar forma.
In una regione specifica del nucleo delle nostre cellule si trova una famiglia di dieci geni che nel loro complesso costituiscono una micro-rappresentazione molecolare del succedersi delle parti principali del nostro corpo, una sorta di homunculus assopito lungo il cromosoma.
Al momento opportuno questi geni entrano in azione, uno dopo l’altro.
Il loro succedersi lineare sul cromosoma si risolve in una progressione temporale della loro attivazione e quindi del loro intervento, per ritrasformarsi poi nel succedersi lineare delle varie parti del corpo, dalla testa alla coda.
L’entrata in azione di questi geni è rigidamente programmata, ma ovviamente non sorge dal nulla, né opera nel vuoto. Esistono altre famiglie di geni e altre catene di eventi con cui l’operato degli omeogèni si deve confrontare e concertare. L’organismo si sviluppa come risultato di un gran numero di componenti, in parte genetiche in parte di derivazione ambientale, che costituiscono un’unica rete, se non un continuum.
Siamo noi, che, nel tentativo di comprendere la situazione e di descriverla al meglio, ci sforziamo di suddividere tale continuum in processi e meccanismi distinti
(Prima lezione di biologia, Edoardo Boncinelli, ed. Latenza 2001)