Il 29 aprile del 2013, dopo i risultati sorprendenti del 2011, così scrivevo a Grillo su questo mio Blog:
"" Non esistono "proprietari" di voti, esistono "delegati" a rappresentarmi. Il concetto di "avere voti", quasi fosse una delega a spessori variabili, è un inganno.
Trovavo corretto il pensiero dei M5S quando dicevano di sentirsi autorizzati "solo" a rappresentare e riportare le idee che vengono dalla gente. Purtroppo anche nel M5S questo avviene solo a parole.
Quando il Signor Grillo dice "che alcuni di noi si sono sbagliati a dargli il voto", dice che Lui è Lui, con le sue paranoie e preconcetti, cane fedele al suo gruppetto o nucleo di base, ed è così che dimostra come anche a Lui delle nostre idee non gliene frega niente, siamo noi ad esserci sbagliati nel votarlo, a renderlo "potente" donandogli "la potenza" di 8 milioni di voti che usa per "altri" ignoti scopi.""
Gli odierni accadimenti (la querelle Grillo-Conte) dimostrano che nulla è cambiato in DIECI anni.
E poiché un assioma che si tramanda da millenni dice “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, siamo obbligati ad una ben precisa domanda, questo signore è un diavolo o un giullare? Propendo per la seconda.