Ciò che siamo, ciò che sono io, nella prospettiva fisico-biologica delle scienze naturali, è “un sistema di cellule e organi che costituiscono un organismo biologico”.
Ma la prospettiva attuale delle scienze naturali deve essere ampliata perché non è tutto ciò che sono. Sono un essere cosciente, consapevole di sé e del mondo. Ho un’identità personale che mi distingue tra le miriadi di esseri con cui condivido il pianeta. La mia coscienza mi rende un’entità unica nella biosfera, non perché altre entità non la possiedano, ma perché in quest’angolo dell’universo la mia coscienza, la coscienza umana, è una forma di coscienza evoluta in modo univoco.
Cosa implica il possesso di una coscienza evoluta nel capire chi sono e chi è un essere umano?
Esistono definizioni alternative. Ovvero:
(1) sono un essere fisico-biologico che ha coscienza o
(2) sono un essere spirituale che ha un corpo fisico-biologico.
Sono un corpo che genera il flusso di sensazioni che chiamiamo coscienza o una coscienza con un corpo che mostra le sensazioni. Chi sono veramente? Ho coscienza o sono coscienza?
La mia coscienza potrebbe essere una specie di illusione, un insieme di sensazioni prodotte dal mio cervello in azione. Ma è anche possibile che il mio corpo non sia che un veicolo, un trasmettitore della coscienza che esiste al di sopra e al di là di me nel mondo. L’universo potrebbe essere materiale e la mente un’illusione. Oppure l’universo potrebbe essere la coscienza e la materialità del mondo potrebbe essere l’illusione.
[Ervin Laszlo, Il mio viaggio, La nave di Teseo, 2021]