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26 gennaio 2023 4 26 /01 /gennaio /2023 06:29

Il padre nostro è una preghiera che Matteo attribuisce direttamente a Gesù, con cui riassume in  poche parole la fede di una vita, di una vita intera. Infatti più che un’invocazione-pretesa, concetto classico di preghiera, è un atto di fede, un vestito che con questa preghiera il nostro spirito assume davanti a Dio. Il vestito nunziale della parabola.

 

Ho elaborato qui i concetti che a mio avviso sono contenuti nel "Padre nostro".  Non è una visione dotta di teologia la mia, è solo la visione di un uomo che cerca Dio

 

Prologo

“Padre nostro che sei nei cieli” sono le parole di apertura, una specie di prologo dove sono riassunti tre concetti fondamentali:

 

Il concetto di Padre 

Dio non è madre (bando ai sentimentalismi), Dio è padre. Nostra madre è la terra, la fisicità dell'universo. 

 

Lui è padre perché, come narra la bibbia, soffiando dentro una sagoma fatta di fisicità, cioè di cellule attivate e componenti della terra, partecipa a ogni nascita completando il progetto cromosomico con “altro”. E’ così che inizia ogni vita umana e non vi è estraneo.

 

Poi sarà la terra, come la donna umana, a svolgere il lavoro. L'attività progettuale dei cromosomi, lo sviluppo uterino, l'alimentazione, la crescita e persino l'inserimento sociale con la parola. 

 

E il padre? Il padre si rende invisibile ma non lo perde di vista, ne sogna il futuro. Gli regala un sogno.

 

Il concetto di Nostro

Per lui essere Padre non è solo un titolo con cui gli piace essere additato.

Gli si riconosce che ognuno di noi ha dentro qualcosa di suo. 

Lui sa di essere padre. Non è un padre presunto o padre di un figlio occasionale, sa di avere un figlio suo e lo segue.

 

Il concetto di Cielo 

Il cielo è dove Lui vive.

 

La fede ci dice che esiste un universo “altro”, con altre regole, ma reale. Tanti ne parlano, ma di com'è nessuno lo sa veramente.

 

Nella preghiera noi riconosciamo che ci sia qualcosa di oltre e fuori dai miliardi di miliardi di stelle.

 

La seconda parte ha 3 punti

 

  1. Sia santificato il tuo nome

Chiede di credere che esiste, dove esistere significa riconoscerne l'onnipotenza, l'immensità, il volerci vivere insieme.


 

  1. Venga il tuo regno

Cin queste parole ci è consegnato un obiettivo e richiesta un'attività: "venga".

 

Come meglio spiegarlo di queste parole pronunciate da Ratzinger il 21 ottobre 2014: 

"Fa parte della natura della religione la profonda tensione fra l’offerta mistica a Dio, in cui ci si consegna totalmente a lui, e la responsabilità per il prossimo e per il mondo da lui creato. 

…Annunciamo Gesù Cristo non per procurare alla nostra comunità quanti più membri possibile; e tanto meno per il potere. Parliamo di lui perché sentiamo di dover trasmettere quella gioia che ci è stata donata. Saremo annunciatori credibili di Gesù Cristo quando l’avremo veramente incontrato nel profondo della nostra esistenza, quando, tramite l’incontro con lui, ci sarà stata donata la grande esperienza della verità, dell’amore e della gioia."


 

  1. Sia fatta la Tua volontà 

Qui viene affrontato il fondamento dell'etica, cioè l'etica è autonoma o eterologa? 

 

Non ci sono dubbi sul pronunciamento. Non possiamo fare quello che ci sembra bene o giusto, ma se il nostro agire cerca la sua volontà allora è eterologa, è lui che indica cosa fare. 

 

"Solo quando un individuo assume su di sé la responsabilità di ciò che ha fatto, avanzando le sue ragioni, testimonia il suo accesso alla sfera morale. È proprio sotto questo profilo che appare netta la divaricazione tra prospettiva morale e prospettiva religiosa: la stessa possibilità di essere un soggetto moralmente responsabile richiede dal nostro punto di vista un atto di auto-affermazione, di consapevolezza, di autonomia e libertà individuali, laddove la prospettiva religiosa è spesso incline a condannare tale condizione come un peccato di orgoglio, una sorta di peccato originale. (da Un'etica senza Dio, di Eugenio Lecaldano, Laterza, 2008)

 

La Terza parte ha 4 punti.

 

  1. Dacci il nostro pane quotidiano

Il "pane" è quanto ci serve per vivere: gli alimenti, la salute fisica, la disponibilità delle cose necessarie, almeno minime.

 

Ma aggiungendoci “quotidiano” la frase assume una valenza che va oltre, confessa la fiducia nella sua provvidenza. Una vita di fiducia, una vita senza scorte, questo è il senso dell'aggettivo "quotidiano".

 

  1. Rimetti i nostri debiti come noi…

Abbiamo dei debiti verso Dio? Quali sono? Cosa dobbiamo restituire? come si fa? 

 

Tutto questo non viene spiegato, viene solo asserito ma segue la promessa anche detto che ce li condonerà. Tutto? No, perché a noi è concesso solo di definire la misura del condono, una misura che quindi ce la costruiamo da soli. Necessita un buon esame di coscienza.


 

  1. Non abbandonarci alla tentazione

La tentazione nasce dalle nostra paura, dal nostro piacere, dalla nostra necessità di ricaricarci.

 

La paura è il nostro istinto di autoprotezione. Buono in sé, ma per paura siamo tentati di assicuraci un futuro, di avere soldi e beni, di sopraffare l’altro o perlomeno di disinteressarci dell’altro.

 

Il piacere è l’istinto che assicura la vita individuale e sociale. Il palato rende piacevole alimentarsi. Il sesso si è reso piacevole in mille modi, ma è solo l’istinto che dovrebbe portare alla procreazione e quindi ad assicurare il perpetuarsi della specie umana.

Infine c’è il riposo, che permette il reset mentale e fisico. Questo tende a diventare ozio, inedia, menefreghismo.

 

Ecco in breve le tentazioni cui il nostro corpo ci sottopone.


 

  1. Liberaci dal Male, cioè dal maligno

Anche il cielo ha le sue guerre e noi siamo tenuti a schierarci.

Forse non siamo soli nell’universo, ma che questi spiriti venuti dal “cielo” siano già e da sempre intorno a noi, seppure invisibili, parrebbe vero. Ai tempi di Gesù era molto più evidente, lui stesso fu messo alla prova raccontano gli evangelisti.

 

Quello che pronunciando questa preghiera affermiamo è che esistano e che questi spiriti mal sopportino la sua benevolenza nei nostri riguardi.

 

 



 

 




 

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  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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