Non esiste né una chiara estrapolazione scientifica né un’esatta prognosi profetica circa il futuro definitivo dell’umanità e del cosmo.
Come le “realtà prime”, neppure le “realtà ultime”, come il “tempo originario”, neppure il “tempo finale” sono accessibili all’esperienza diretta. Non ci sono testimoni umani.
Le immagini e i racconti poetici tentano di esprimere ciò che la ragion pura non può indagare, ma che l’uomo spera e teme.
[...] La testimonianza di fede biblica concepisce la fine fondamentalmente come il compimento dell’opera di Dio nei confronti della sua creazione: come all’inizio del mondo, così anche alla sua fine sta, non il nulla, ma Dio!
[...] Le enunciazioni bibliche sulla fine del mondo hanno autorità, non come enunciazioni scientifiche sulla fine dell’universo, bensì come testimonianza di fede sul verso-dove dell’universo, che la scienza naturale non è in grado né di confermare né di contrastare
(Hans Küng, Dio esiste? - Fazi Editore 2012)