Non molto tempo fa un amico mi chiese se avessi letto tutti i 3.000 libri che posseggo tra cartacei e digitali.
Sapevo di aver buone ragioni a conservarli e a mantenerne memoria in maniera organizzata, ma non trovai parole coerenti nel rispondere. Ma io non sono Umberto Eco, pertanto trovo che le parole di Eco, che qui riporto, esprimano magnificamente il mio pensiero inconscio.
«È sciocco pensare che si debbano leggere tutti i libri che si comprano, come è sciocco criticare chi compra più libri di quanti ne potrà mai leggere. Sarebbe come dire che bisogna usare tutte le posate o i bicchieri o i cacciavite o le punte del trapano che si sono comprate, prima di comprarne di nuove.
Nella vita ci sono cose di cui occorre avere sempre una scorta abbondante, anche se ne useremo solo una minima parte. Se, per esempio, consideriamo i libri come medicine, si capisce che in casa è bene averne molti invece che pochi: quando ci si vuole sentire meglio, allora si va verso "l’armadietto delle medicine" e si sceglie un libro. Non uno a caso, ma il libro giusto per quel momento. Ecco perché occorre averne sempre una nutrita scelta!
Chi compra un solo libro, legge solo quello e poi se ne sbarazza, semplicemente applica ai libri la mentalità consumista, ovvero li considera un prodotto di consumo, una merce.
Chi ama i libri, sa che il libro è tutto fuorché una merce.»
Umberto Eco