Correvo come un’automobile, ma ignoravo la straordinarietà di essere vivo. Da vecchio, mi sono reso conto della bellezza di esserci, indipendentemente dal saltare e dal correre.
Continuo a scoprire che l’esistenza è di una ricchezza inimmaginabile. La bellezza di pensare, di avvertire che dentro la testa esiste un mondo sconfinato, dove nascono idee e sentimenti.
Un movimento nel mio corpo, come fosse un universo, a indicare che prima di tutto la vita è «dentro» di me. Ma ha bisogno dell’altro da me. E mi accorgo, così, anche delle cose e delle persone. I segni della mia piccola storia.
(da Vittorio Andreoli, Lettera a un vecchio, Solferino 2023