Memorie d'infanzia
L'occhio magico era una caratteristica affascinante e distintiva delle vecchie radio a valvole degli anni '50. Questa piccola finestra luminosa, che sembrava quasi osservare l'ascoltatore, aveva una funzione ben precisa.
A cosa serviva?
L'occhio magico, in realtà, era una speciale valvola termoionica che visualizzava l'intensità del segnale radio ricevuto. Più precisamente, serviva a:
- Indicare la qualità della sintonia: Quando si sintonizzava una stazione radio, l'occhio magico si illuminava in modo più o meno intenso a seconda della potenza del segnale captato. Un'illuminazione uniforme e intensa indicava una sintonia precisa.
- Facilitare la ricerca delle stazioni: Grazie all'occhio magico, era più semplice trovare le stazioni radio, in quanto si poteva visualizzare immediatamente quando si era sulla frequenza giusta.
- Aggiungere un tocco di magia: Oltre alla sua funzione pratica, l'occhio magico contribuiva a creare un'atmosfera suggestiva e affascinante intorno alla radio. La sua luce tremolante e cangiante era quasi ipnotica e contribuiva a rendere l'esperienza dell'ascolto radiofonico ancora più coinvolgente.
Come funzionava?
All'interno dell'occhio magico c'era un piccolo tubo a raggi catodici (CRT), simile a quello dei vecchi televisori. Un fascio di elettroni colpiva una superficie interna rivestita di fosforo, creando una piccola area luminosa. L'intensità di questa area variava in base al segnale elettrico ricevuto, dando così l'illusione di un "occhio" che si apriva e si chiudeva.
Perché non si usano più?
Con l'avvento dei transistor e dei circuiti integrati, le radio a valvole sono state gradualmente sostituite da modelli più compatti ed economici. Gli occhi magici, essendo specifici per le valvole, sono quindi scomparsi. Oggi, le informazioni sulla qualità della ricezione vengono visualizzate tramite indicatori digitali o LED, molto più precisi ma meno affascinanti.