Finalmente i M5S hanno abiurato Grillo. Ci sono voluti 10 anni ma ce l'han fatta anche loro. Ora hanno davanti una strada lunga e oscura, oscura perché non sento proposte e per fare non basta negare.
Dopo i sorprendenti risultati di 10 anni fa, era il 2013, mi sorpresi delle posizioni tracotanti assunte da Grillo e fu allora che si spense ogni mia luce di speranza mediante loro. Scrissi allora:" Non esistono "proprietari" di voti (come purtroppo è convinzione diffusa in tutti i partiti) esistono solo "delegati" a rappresentarmi.
Il concetto di "avere voti" è un inganno perché non è una delega a disporre di poteri/vantaggi personali, e trovavo corretto il pensiero espresso dal M5S quando dicevano di sentirsi autorizzati a rappresentare e riportare le idee e necessità che vengono dalla base. Lo trovavo necessario perché ero disgustato dallo spettacolo di un Palazzo che aveva perso il polso delle necessità di chi governavano e dei veri doveri di un potere autenticamente democratico.
Ma con i loro interventi post-voto anche i 5Stelle mostrarono la loro vera faccia, cioè erano come in tutti gli altri partiti, imbonitori di parole.
Infatti il Signor Grillo commentò i suoi fantastici risultati del 2013 dicendoci "che alcuni di noi votandolo si erano sbagliati", cioè lui era lui, con le sue paranoie e i suoi concetti, con il suo nucleo di base, assolutamente liberi di decidere a piacimento cosa "fare".
Dimostrava così che a Lui delle nostre necessità non gliene fregava niente, eravamo noi ad esserci sbagliati a credere in lui, a dargli il voto, a renderlo "potente", ad avergli donato la potenza di 8 milioni di voti che userà per "suoi scopi."
Facevano così anche i capi Barbari, dove il capo era l'unico e vero possessore di ogni cosa conquistata, terre o donne che fossero, e ai vassalli restavano solo concessioni in comodato d'uso. Così è stato per millenni, il potere è potere, comandare è meglio che fottere (suona un detto siciliano) e anche la democrazia non di rado vi si crogiola.
Fu da allora che su Grillo mi posi una precisa domanda: chi era questo signore che per mestiere fa il comico: un diavolo o un giullare?
Propendo per la seconda, un giullare inutile e dannoso. E quel carro funebre, da lui noleggiato, è un redde rationem, un pensiero augurale verso un giullare dal piffero magico e i cui bimbi si sono ribellati.
Bimbi erano e bimbi restano, sbandati ma almeno non più schiavi.