È giunto il tempo - ha detto Bergoglio - di "un ritorno dell'etica in favore dell'uomo nella realtà finanziaria ed economica".
Il "denaro" è diventato un "idolo", ha affermato ancora Francesco. "Ideologie promuovono l'autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria".
C'è una "tirannia invisibile, a volte virtuale" delle leggi del mercato. Per questo, ha aggiunto il Papa, c'è bisogno di una "riforma finanziaria" capace di aiutare i poveri.
Vivere in condizioni precarie e di povertà - ha continuato il Pontefice - porta a "conseguenze funeste". "Va riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste".
"La paura e la disperazione - ha denunciato - prendono i cuori di numerose persone; anche nei paesi cosiddetti ricchi, la gioia di vivere va diminuendo, l'indecenza e la violenza sono in aumento, la povertà diventa più evidente".
Per tutte queste ragioni è necessario che i dirigenti politici intraprendano "un coraggioso cambio di atteggiamento", capace di mettere al centro l'etica e di aiutare i poveri. Una riforma finanziaria che incida direttamente sulla vita delle persone, mettendo fine alla "tirannia invisibile" delle leggi che oggi dominano il mercato.
Non basta essere un "cristiano da salotto". Ci vuole "la grazia di dare fastidio". "Ci sono i cristiani da salotto. Quelli educati, tutto bene", ma che non sanno essere figli della Chiesa con l'annunzio e il fervore apostolico necessari
Discorso pronunciato dal Papa il 15-5-2013 (brani)