Riporto una replica a Lucia Annunziata, ma estensibile a tutti i giornalisti accreditati e non.
Purtoppo veramente a tutti, un anomalo coro unanime. Ma si sbagliano loro o ci sbagliamo noi nel giudicare Renzi?
Però, se noi, pubblico inerme non ci attribuiamo l'esclusiva della verità, su che base l'accreditiamo a loro, visto che ogni tanto veniamo informati di loro interessi inconfessabili?
Caro Direttore.
La comprendo benissimo. Si aspettava un discorso scritto, ben impostato, politicamente corretto nella forma e nella sostanza, frutto di un compitino fatto a casa. Si aspettava un programmino Lettiano. Il discorso di un politico ad un'assemblea politica.
Non è accaduto, fortunatamente, perché il Presidente Renzi ha parlato al paese, perché a quello doveva parlare.
- Quando ha parlato di insegnanti, ha detto tutte le cose che ho sentito dire da una mia amica insegnante;
- quello che ha detto sulle scuole, l'ho sentito dire dal preside della scuola di mia figlia;
- quello che ha detto sul credito alle PMI, l'ho sentito dire dal titolare della ferramenta che ho davanti casa;
- quello che ha detto sugli appalti, lo sento tutti i giorni sul mio posto di lavoro;
- quello che ha detto sulle casse di espansione per la riduzione del rischio idraulico, io lo dico tutti i giorni mentre lavoro;
- quello che ha detto sul Senato, l'ho sentito ai dibattiti del PD;
- quello che ha detto sul tema delle tutele (cioè che se non vieni neppure assunto, quale tutela può mai esserci?), lo dicono tutti i disoccupati che si accontentano anche di un posto interinale;
- e, soprattutto, quello che ha detto della burocrazia e dei dirigenti pubblici, l'ho sentito migliaia di volte da tutti.
Ha parlato alla gente. Purtroppo voi addetti ai lavori parlamentari, parlate un'altra lingua.Vi ci vorrà un corso di aggiornamento. Parecchio intenso.
commento di Alessio M. all'articolo di Lucia Annunziata apparso su Huffingtonpost.it 24 feb 2014