"Se il governo non è eletto non è più democrazia" continua a ripeterci il dr. Berlusconi.
Piccolo particolare questo è il pensiero di Berlusconi non la costituzione italiana.
Infatti l'elezione diretta del governo è solo fantasia, deduzione. Il governo in Italia è nominato dal capo dello stato e avvallato dalle camere. Questo prevede la nostra democrazia. Piuttosto chiediamoci perché la nostra costituzione è stata impostata così. Forse lo è per evitare il plagio del popolo "bue".
Se è riuscito, tramite un incontrollato conflitto di interessi che gli concede un abnorme potere "mediatico", a far passare l'idea che vale quello che lui dice e non quello che c'è scritto, immaginiamoci se ci fosse la possibilità di disporre in Italia di una casella potenzialmente assoluta e incondivisa. Saremmo col naso all'insù a cercare l'asino che vola o la nipote di Mubarak.
Non riesco a perdonare chi, potendo, non ha contrastato e, quindi, ha permesso il nascere e il consolidarsi di tale anomalia, fonte di plagi, di ingiustizie e di abusi degli arroganti sugli indifesi, dei ricchi sui poveri.
Le lotte sociali non sono frutto di invidia, come ci racconta sfacciatamente il dr. Berlusconi, ma bisogno di giustizia o, sempre più spesso, fame, fame vera, fame fisica.