La sig.ra Cancellieri ha sbagliato perché ha confuso il suo ruolo: non è più un funzionario ma un ministro, e quindi soggetto alle leggi della politica e alle sue lungimiranti implicanze.
Il suo agire, nella posizione attuale, ha offerto spalla alla parte avversa per editoriali che apparentemente la difendono, ma che in realtà pregiudicano il suo ministero, cioè il libero giudizio dei suoi giudici su altri casi a questo utilitaristicamente assimilati.
Un esempio è l'odierno Editoriali di Alessandro Sallusti, che scrive:
Due pesi e due giustizie. Graziata la ministra.
La ministra della Giustizia Cancellieri accusata di aver telefonato ai magistrati per far scarcerare Giulia Ligresti. Nessuno indaga, giusto così. Però Silvio Berlusconi beccò sette anni per aver chiamato in questura...
Se come funzionario, quale è stata fino a due anni fa, poteva permettersi certi "lussi" ora non più. Oggi c'è chi interpreta e porta a proprio vantaggio una leggerezza a quei livelli. Credo La signora Ministro debba molto riflettere sul suo modo di agire, e in tutta serietà valutare le sue dimissioni.
Inoltre osservo che è corretto spendere una parola anche sui "lussi", assunti ad ovvia normalità, in una certa classe dirigente (politici, funzionari, burocrati o a vario titolo "autorità"). Infatti il nome proprio di questi "lussi" sarebbe "abuso di potere".
Abusi certo lievi, circoscritti e persino scusabili, come nel caso in esame, ma dove il merito e l'uguaglianza vengono prevaricati, dove s'annida l'ingiustizia diffusa, per cui i figli di papà hanno sempre un'opportunità in più, un occhietto di riguardo, una manina in soccorso.