Su "la7" questa mattina si parlava di pensioni d'oro. Nel suo intervento il Prof. Ferrarotti, , pose alla base del suo ragionamento contro le pensioni d'oro la contrapposizione tra il concetto di giustizia sostanziale e il concetto di giustizia formale.
Così argomentava:
- alla base del ragionamento di chi è favorevole al mantenimento dello status quo, e quindi alle pensione d'oro, c'è il concetto di rispetto delle regole, cioè di giustizia formale, teorica,
- mentre la società vive queste pensioni come un'autentica ingiustizia.
Allora ho cercato di documentarmi su "Che cos'è la giustizia?"
La Treccani la definisce così:
Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge.
Wikipedia entra nell'argomentazione giustizia-ragione-legge, ed ecco cosa dice:
La Costituzione italiana accoglie una concezione che taluni definiscono non del tutto formale, ovvero sostanziale-formale (v. Mantovani).
Alcuni sostengono che la lettura del diritto penale deve essere sempre improntata alla rigida legalità formale, fatta eccezione per i casi di probabile contrarietà dei precetti alla Carta Fondamentale, nei quali sono ammessi gli ordinari strumenti interpretativi devoluti al Giudice delle Leggi. Con i limiti che questo giudizio, d'altro canto, comporta: ad esempio quelli della irrilevanza, della manifesta infondatezza, entrambi riferiti alla questione sottoposta al giudizio della Corte.
Talaltri, aderendo ad un principio di legalità portatore del corollario della offensività, sostengono che il bene giuridico sia ontologicamente preesistente alla norma e vincolante per il legislatore, ammettono una lettura costituzionalmente orientata della norma nel senso di negare il reato al mancare dell'offesa; affermano altresì l'esistenza del principio di legalità costituzionale nel senso di una apposizione di limiti inderogabili al legislatore: non si può legiferare se non entro i termini della compatibilità e della ragionevolezza rispetto al dettato Costituzionale.
Ne ho dedotto che la ragionevolezza ha lasciato troppi spazi all'ingiustizia e a chi, privo di scrupoli, di essa si serve a proprio vantaggio.