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30 ottobre 2010 6 30 /10 /ottobre /2010 08:33

Da un articolo sulla Sessualità (scritto con con la consulenza della professoressa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica San Raffaele-Resnati, Milano) cui aggiungo commenti in libert

La chimica del desiderio


Sfugge a ogni schema e definizione, perché rappresenta forse la dimensione più elusiva e soggettiva della sessualità. Ma gli esperti non si arrendono: il desiderio è un mistero troppo seducente per non tentare di svelarlo. Lo dimostra il boom degli studi sui fattori psicologici e relazionali, che hanno cambiato il volto della sessuologia tradizionale. Va bene la psiche, ma qui c’è di mezzo anche il corpo. E mai come nel desiderio corpo e mente appaiono come entità unica, inscindibile. Le nuove scoperte sui meccanismi neurofisiologici, che dettano molti comportamenti umani, spingono in questa direzione unitaria: l’esplorazione della mente deve andare di pari passo con l’esplorazione delle reazioni neuro-chimiche legate al piacere, che coinvolgono tutto l'organismo.

Un piacere tridimensionale

Il desiderio si accende in un attimo. Eppure, dietro a quell’attimo c’è tutto un mondo tridimensionale fatto di reazioni chimiche, stimoli erotico-affettivi e analisi mentali, indispensabili - nell’insieme - per far scattare la scintilla. Un gioco sottile di stimoli e contro-stimoli, che coinvolgono le tre componenti essenziali dell’essere umano: corpo, psiche e relazioni affettive.

Lo stimolo biologico istintuale

Quello che mette in moto una serie di processi neuro-chimici a cascata nasce per un bisogno primario della specie: la procreazione. In entrambi i sessi, è governato dagli ormoni maschili (androgeni), soprattutto dal testosterone, il principe del desiderio fisico, e dal DHEA, grande alleato dell’eccitazione.
Nella donna, gli ormoni estrogeni vegliano sul benessere psicofisico femminile, prerequisito per una sana libido, mentre la prolattina (ormone dell’allattamento) esercita un’azione frenante. Ma ci sono altri ormoni che, sebbene meno conosciuti, svelano molto di quel mistero chiamato desiderio: l’ossitocina, che non solo favorisce la voglia e rafforza i legami affettivi, ma si ipotizza abbia un ruolo-chiave nell’orgasmo e nel senso di sazietà dopo l’orgasmo; la vasopressina, che avrebbe la stessa funzione dell’ossitocina nell’uomo; l’ormone tiroideo che, se carente, riduce il desiderio sessuale. Fattori stimolanti o inibenti (farmaci, droghe, malattie fisiche e psichiatriche), poi, possono cambiare completamente le carte in tavola, facendo saltare questo delicato equilibrio chimico. Equilibrio che, a sua volta, non può prescindere dallo stato di salute fisico e di benessere psichico generale: l’energia sessuale è pur sempre espressione dell’energia vitale.

Lo stimolo motivazionale-affettivo

È governato dal bisogno di piacere e di amore, si nutre di fantasia e di immaginazione erotica. In questa dimensione intima ed emotiva rientrano sia il rapporto che la persona ha con se stessa, sia le relazioni che intreccia con gli altri. L’autostima, la fiducia in sé e nelle proprie capacità, il piacersi e una buona immagine corporea sono formidabili alleati del desiderio.
Ma anche la qualità delle relazioni che si stabiliscono al di fuori dell’ambito sessuale è determinante, cioè il modo di vivere il legame amoroso e affettivo (sicuro? ansioso? evitante?), la capacità di fidarsi dell’altro, di cullarsi nell’intimità, di abbandonarsi ai sentimenti e alla passione. Sono importanti anche le motivazioni che, pur non strettamente “sessuali”, spingono al comportamento sessuale: ansia, tristezza, sentimento di solitudine, abitudine, affetto, bisogno di intimità emotiva, bisogno di scaricare la tensione o di ottenere dei vantaggi.
Infine, non si può prescindere dal proprio passato: le vecchie relazioni, positive o negative, costituiscono un bagaglio più o meno ingombrante, che ci si porta dietro tutta la vita.

Lo stimolo mentale-cognitivo

È in realtà un meccanismo di difesa, che induce ad analizzare i fattori che rendono un comportamento sessuale consigliabile o da evitare. Ma visto che questa dimensione è solo l’ultimo anello della lunga catena del desiderio, è anche quella più vulnerabile, spesso travolta dall'irruzione di fattori istintuali e affettivi. Il caso degli incontri ad alto rischio di malattie sessualmente trasmesse è emblematico: l’istinto scardina il comportamento di auto-protezione che l’analisi mentale del rischio aveva eretto a baluardo, cosi la persona, pur consapevole del pericolo, vi si abbandona, incapace di opporre resistenza.


Cosa e’ l’Ossitocina?

L'ossitocina è un ormone prodotto dall'ipotalamo e secreto dalla neuroipofisi, una struttura anatomica della grandezza di un fagiolo, posta alla base dell'encefalo. Racchiusa e protetta da una nicchia ossea, l'ipofisi è costituita da due ghiandole contigue che danno origine ad una porzione anteriore e ad una porzione posteriore (neuroipofisi)...

Oltre alle classiche funzioni ormonali, l'ossitocina possiede anche la capacità di regolare i comportamenti sociali, sessuali e materni. Nel maschio, per esempio, interviene nella regolazione del piacere sessuale, influenzando il volume dell'eiaculato e la mobilità degli spermatozoi, favorendo l'instaurarsi di una relazione sentimentale e lo sviluppo dell'istinto parentale. Più che con l'accoppiamento, l'ossitocina sarebbe infatti correlata soprattutto con la formazione di un legame emotivo tra uomo e donna. Uno studio condotto su topi di campagna monogami ha dimostrato che questi avevano livelli di ossitocina nettamente superiori rispetto ad altre specie affini ma poligamiche.

In epoca recente l'ossitocina è stata messa in relazione con la formazione di forti legami emotivi tra individui che hanno relazioni sessuali. E' diventato recentemente popolare come “ormone dell'amore. Viene rilasciato dall’ipofisi in molteplici situazioni sociali “piacevoli”, quali: interazioni tra persone che si amano, carezze, allattamento, massaggi, meditazione, ascolto di musica piacevole, passeggiate rilassanti, sport, danza, equitazione, piatti prelibati, etc. Quando il livello di ossitocina aumenta, quello degli ormoni dello stress diminuisce.

L’ossiticina ci rende piu’ aperti verso gli altri, migliora la memoria primaria e favorisce il naturale processo di autoguarigione del corpo. I tessuti danneggiati vengono riparati ed aumenta la rigenerazione cellulare. Aumenta la soglia del dolore, la pressione sanguigna diminuisce e si riducono i momenti di angoscia e di paura. Il desiderio cellulare aumenta. Dosi elevate di ossiticina conciliano il sonno.

E’ inoltre conosciuta come “ormone della fiducia”, esercita infatti un effetto sedativo sui centri della diffidenza ( l’amigdala e il nucleo dorsale caudato), permettendo il subentro della fiducia nelle persone depresse o diffidenti, incrementando fenomeni di autostima. Migliora inoltre la capacità di empatia e di comprensione dello stato d'animo altrui.

L’ormone, una volta liberato dal nostro tappetino chiodato, sprigiona i suoi effetti benefici: regola la temperatura corporea, controlla la pressione sanguigna, alza le difese immunitarie, e stimola effetti anti-stress.

Conosciuta come ormone delle relazioni, ormone della fiducia, ma anche come la droga delle coccole, l’ossitocina è diventata la protagonista da alcuni mesi di feste che vengono organizzate nella California del nord e sono sempre assistite da un personale medico omeopatico che fornisce agli interessati un’accurata introduzione sugli effetti della pasticca. Un piccolo dosaggio di ossitocina viene venduto in California anche senza ricetta medica ma è soprattutto la modalità di somministrazione che influisce sull’assimilazione della sostanza: se inalata l’ossitocina riesce a raggiungere il sistema nervoso, mentre se assunta sotto la lingua, come avviene durante i party, la sostanza riuscirebbe a garantire solo un discreto rilassamento dei muscoli.

Ritenuta addirittura essenziale in quella misteriosa disciplina che è la chimica dell’amore, la sostanza, grazie ai suoi effetti sul senso di fiducia nell’altro, viene proposta dagli organizzatori dei party come una moderna freccia di Cupido da scagliare sul partner che si vuole conoscere o per ridare vigore a un amore diventato opaco.


Commento finale

L'ossiticina è una droga. Una droga naturale. Obnubila e dirige le risorse delle persone, senza riserve d'età. Veder correre un giovane può essere esteticamente bello, veder correre un uomo di mezza età è ammirevole ma strano, veder correre un vecchio, fatte le debite eccezioni, fa sorridere, non gli si addice.

 

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