Egli insegnava loro come uno che aveva autorità e non come gli scribi.
Gesù ha insegnato che quando verrà il giorno del Giudizio,
- non ci sarà chiesto di inveire contro Dio perché ha creato un mondo in cui sono vissute persone affamate, povere e infelici.
- Egli, al contrario, si aspetta che noi abbiamo incarnato le sue virtù.
- Egli si aspetta che noi siamo simili a «Dio» nei confronti dei nostri sfortunati vicini.
Poiché Egli era nascosto dentro di loro:
«Perché io ho avuto farne e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
C'è qualcosa di immediatamente accessibile in questa «religione di Gesù» che formò la base dell'enorme autorità di Gesù come maestro morale.
A. N. Wilson: Paolo L'uomo che inventò il cristianesimo. Rizzoli, Milano, 1997, pp 111