Isis, giustiziata a Mosul l'attivista Samira Saleh al-Naimi
Accusata di apostasia, l'avvocato aveva denunciato la distruzione di siti storici.
25 Settembre 2014 (notizia pubblicata da L43 su web)
Il viso pulito dell'attivista irachena Samira Saleh al-Naimi.
È stata giustiziata in piazza, a Mosul. Pubblicamente e dopo un processo sommario, dai jihadisti dello Stato islamico, con l'accusa di apostasia. L'attivista irachena Samira Saleh al-Naimi, avvocato e difensore di diritti umani, è stata torturata e uccisa il 22 settembre. Il suo corpo lasciato sulla strada.
La notizia si è diffusa solo giovedì 25 settembre.
Samira era stata prelevata dalla sua abitazione da un gruppo armato il 17 settembre, rea di aver pubblicato su Facebook alcuni post che denunciavano la distruzione di moschee di Mosul. E definito «barbarici» gli atti dei jihadisti.
Si era rifiutata poi di fare atto di pentimento per le opinioni espresse. Una Corte islamica dei jihadisti l'ha quindi condannata a morte.