20 febbraio 2014
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18:31
Lettera ad un amico che mi scrivava: Continua a volare alto, ma attento ai vuoti d'aria!...
Carissimo
non sto volando alto... diciamo che anch'io starnazzo nell'aia per cui, e proprio per questo, provocato ti rispondo, mi difendo, ti racconto qualcosa di me.
Ecco due fatti non secondari che caratterizzano l'attuale mia esistenza: sono un laico vero e sono entrato nel settantesimo anno d'età.
La logora talare politico-religiosa è scivolata dalle spalle del mio cervello molti anni fa, poi mi sono accuratamente liberato per strada anche dei brandelli.
Oggi copro le mie "vergogne", di cui ho coscienza e pudore, con brandelli che ho recuperato lungo i 70 anni.
Brandelli non vestiti, perché non voglio indumenti che mascherino, o anche solo che offuschino, la fisicità della mia libertà.
Inoltre l'età mi ha posto nella condizione di non aver niente da dimostrare a nessuno, o da portarmi appresso o da difendere.
Pertanto non ho paura di di dire quello che penso come sto facendo ora.
- Son diventato un Diogene e, come lui, un orso solitario circondato da pochi fidati amici.
- Come lui non ho porte alla mia tana, entra chi vuole e lo ospito volentieri.
- Accetto tutto, anche i terremoti.
- Come Qoelet e Giobbe vivo una paziente esistenza, paziente con me e con gli altri.
La mia spinta?
Eccola, finché la mente mi assisterà, raccolta in una frase di Michel Foucault
Ciò che mi muove è la curiosità. Però la sola specie di curiosità, che meriti di essere praticata con una certa ostinazione, non è quella che cerca di assimilare ciò che conviene conoscere, ma quella che consente di smarrire le proprie certezze.
Un abbraccio