Mi associo alla lettera di Bertinotti
… Lei non può. Lei non può congelare d'autorità una delle possibili soluzioni al problema del governo del Paese, quella in atto, come se fosse l'unica possibile, come se fosse prescritta da una volontà superiore o come se fosse oggettivata dalla realtà storica. Lei non può, perché altrimenti la democrazia verrebbe sospesa.
… Quando gli chiede (al parlamento) di sostenere il governo perché la sua caduta porterebbe a danni irreparabili, Ella contribuisce alla costruzione dell'edificio oligarchico
… Quando Lei allude ai possibili danni irreparabili per il Paese, lo può fare solo perché considera ineluttabili le politiche economiche e sociali imperanti nell'Europa reale, le politiche di austerità.
… Il capitalismo finanziario globale non può essere imposto come naturale, né la messa in discussione del suo paradigma può essere impedito in democrazia, quali che siano i passaggi di crisi e di instabilità a cui essa possa dar luogo.
C'è già un vincolo esterno, quello dell'Europa reale, che limita la nostra sovranità, non può esserci anche un vincolo esterno alla dialettica politica costituita dall'autorità del Presidente della Repubblica. Lei non può, Signor Presidente.
Brani della Lettera aperta di Fausto Bertinotti a Giorgio Napolitano. Pubblicata sul "Corriere della sera" del 23/7/2013