Il primo pensiero umano sistematico, la filosofia greca, parla di una imprecisato caos, la presenza del caos è data per scontata.
Sul che cosa fosse hanno dato numerose interpretazioni, dall'acqua aria terra e fuoco per i presocratici all'atomo casuale di Democrito.
Il caos esisteva, non si va oltre non si danno spiegazioni od origini. Si racconta solo che poi la casualità o un demiurgo a questo caos dettero ordine e il caos divenne "cosa".
Gli astronomi, i nostri astronomi, parlano di big-bang. Grande è il loro sforzo per datare questo evento, ma lo danno per certo. Non trovo differenze con il concetto di creazione espresso nella Genesi. Nella Genesi infatti si parla di creazione, cioè di inizio. La descrizione biblica, poi inglobata nel pensiero medioevale, ovviamente è antropomorfica, ma cosa dice di diverso dalla certezza dei nostri astronomi?
Ma altri sono i dubbi.
Il primo dubbio riguarda il concetto di tempo. Il tempo, sia esso misurato sul neutrino, sulla velocità della luce, sul moto del sole o su quello che vogliamo, rientra nel trittico agostiniano del passato-presente-futuro. Dove il passato non è più, il futuro deve arrivare, ma il presente, unico ad esistere, al momento che lo penso o deve venire o è già passato, posso solo avvertirlo.
Secondo dubbio è il concetto di causa. Concordo con Hume che la causa è una nostra invenzione, una nostra facilitazione di comodo, una statistica inventata dalla nostra mente, eppure: da dove veniamo? perché è iniziata questa corsa? dove andiamo? la nostra mente vorrebbe saperlo.