Qualche anno fa ho visto un film stupido, di quelli che si guardano la sera dopo cena, per creare quel vuoto mentale che prepara al sonno, ma ci fu una scena che mi svegliò. Ricordo che il film raccontava di un serial killer, un serial killer qualunque tipico da TV, ma la breve scena dell'interrogatorio è ancora lì, nella mia memoria, indimenticabile.
Al killer, nell'interrogatorio dopo l'arresto, gli inquirenti chiesero il perché, perché aveva ucciso senza tornaconto?
La risposta fu agghiacciante: per vedere la faccia incredula di chi scopre che sta morendo per davvero, per leggere nei suoi occhi il terrore allo stato puro e la "sorpresa" del suo sentirsi irrimediabilmente finire.
Ogni tanto, nel dormiveglia, cerco di percepire l'imitazione di quella che sarà la mia "sorpresa". Ne segue
- Una sensazione da salto nel vuoto, ma anche di solida realtà.
- Una valorizzazione di quello che mi circonda perché potrei perderlo.
- Un buio senza luce, nonostante il lievve lampeggiare del credo cristiano.
- Un debole bagliore proviene anche dalla mia intelligenza che tenta di dar spessore all'invisibile, concretezza a parole udite fortunosamente nel percorso e a parole disperatamente cercate.