... Se ci si proponeva di aprire la vecchia politica come una scatoletta di tonno, appare sempre più evidente che le modalità per farlo rischiano di rivelarsi più friabili del grissino con cui qualcuno tagliava quel tonno in TV.
Ma non c’è niente da ridere, anche per gli osservatori – come il sottoscritto – che in questi mesi si sono impegnati a sostenere che l’Antipolitica era soltanto ricerca di un’Altra Politica. Perché qui è la politica, vecchia o nuova che sia, a difettare.
O meglio, una politica ce l’ha l’illusionista Berlusconi, che ancora una volta è riuscito a convincere pubblica opinione e sistema mediatico che la sua menzogna è verità cristallina: ha perso 6,5 milioni di voti e può andare in giro impancandosi a vincitore. Anzi, si permette impunemente di dettare condizioni.
Può farlo perché gli altri non sanno che pesci prendere: questa è la (tristissima) verità. La verità per cui il meccanismo dello star-system applicato alla politica si rivela un ottimo strumento di conquista del potere. Con il piccolo inconveniente che poi non si sa cosa farne. Politicamente.
Difatti la cabina di regia del M5S, sperduta tra Sant’Ilario e Milano, cerca disperatamente di prendere tempo nella speranza che l’establishment politico si ricomponga nell’eterno inciucione chiamato “Grande Coalizione” e – così facendo – riesca a far marcire definitivamente la Seconda Repubblica. Con il piccolo inconveniente che in putrefazione ci finisce pure l’intero Paese.
PIERFRANCO PELLIZZETTI, Altra Politica o eterno inciucio?, Micromega, marzo 2013