La distopia (dis e (u)topia) è una previsione, una descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (equivale quindi a utopia negativa): le d. della più recente letteratura fantascientifica. (definizione da vocabolario Treccani)
Esempio di Distopia: la fuga di Logan
La fuga di Logan (Logan's Run) è il titolo di uno romanzo di fantascienza scritto nel 1967 a quattro mani da William Francis Nolan e George Clayton Johnson . Pubblicato in Italia da Mondadori (oggi irreperibile)
Trama
Nel 2116 la sovrappopolazione del pianeta ha reso necessario un intervento legislativo che ha fatto sì che ogni individuo abbia una vita massima prestabilita di 21 anni. Ogni individuo nell'ultimo giorno di vita (vale a dire al giorno precedente il suo ventunesimo compleanno) viene portato in un luogo in cui viene ucciso in una cerimonia. Il controllo dell'età è garantito tramite l'uso di cristalli colorati impressi nel palmo della mano destra di ogni individuo. Il colore del cristallo varia a seconda dell'età della persona che lo porta diventando nero nell'ultimo giorno
Molte persone non condividono questa politica e per evitare di farsi uccidere cercano di scappare, per questo esiste un corpo apposito di persone incaricate di catturare queste persone ed eliminarle tramite una speciale pistola.
Logan 3 è uno di questi agenti, ma nutre una crescente simpatia per i fuggitivi e arrivato al suo Ultimo giorno decide di scappare anch'egli infilandosi in alcuni vecchi tunnel della metropolitana abbandonata in cerca della comunità di fuggitivi per potersi unire a loro.
il romanzo sottende una morale
… è lo specchio dei tempi
Il romanzo di Nolan e Clayton uscì proprio all'apice dello sviluppo della controcultura, in quel tempo di fermenti giovanili che culminò nel '68 e raccolse i suoi frutti nella prima metà degli anni '70. Un periodo in cui la cultura tradizionale era fortemente contestata, spesso rinnegata, e la spinta rivoluzionaria si condensava intorno ai temi della liberalizzazione delle droghe, della rivoluzione sessuale e del pacifismo, e la contestazione politica negli Stati Uniti raggiunse il suo apice contro il governo americano che mandava gli adolescenti a morire in Vietnam, in cui l'età media dei soldati americani era di diciannove anni.
E allora non è un caso che l'intero romanzo centri il suo fulcro narrativo proprio intorno alla questione dell'età degli individui. Mediata attraverso il filtro di un'ipotetica società utopistica sorta dalle ceneri di un'apocalisse, la storia di Logan è quella di un giovane americano degli anni '60, che una volta raggiunta la soglia della maggiore età, non può o non sa più trovare il suo posto nella società.
Anzi, è la società stessa, in questo caso il governo, ad emarginarlo e a negargli un futuro, magari mandandolo "a suicidarsi" in Vietnam. Dunque dall'esigenza di un futuro, negato dalla società, che nasce l'esigenza del giovane di emanciparsi all'ordine precostituito, ribellarsi all'autorità. Correre via. Fuggire. Impegnarsi e combattere per ottenere qualcosa di proprio. Per costruirsi una speranza.
...e lo spettro della tecnologia
Ma La Fuga di Logan è anche un severo avvertimento contro i pericoli dell'automazione e della tecnologia avanzata applicata alla vita quotidiana, che rende dipendenti e induce all'apatia e ad essere schiavi dell'"avere".
Una feroce critica al capitalismo consumistico che crea bisogni fittizi e nega ciò che ha realmente valore. Un inganno degli individui attraverso la soddisfazione totale dei sensi (cibo, ozio e sesso), che altro non è se non un sublime metodo di controllo delle coscienze, indotte dal Sistema a credere di non aver alcun motivo per cui lamentarsi.
In questo modo, il Sistema si rende completamente immune ad ogni minaccia esterna e non deve temere di essere rovesciato, perché ha eliminato alla base (o almeno crede di averlo fatto) qualsiasi presupposto che giustifichi una rivoluzione.
La società utopistica in cui Logan vive è l'espressione suprema di una decadenza tecnologica, in cui i giovani non sanno fare altro che lasciar scivolare via i giorni, uno dopo l'altro, privati di qualsiasi bisogno e di qualunque ambizione, derubati addirittura dei sogni. Come recita una frase verso la fine del libro: "I giovani non costruiscono. Essi usano.
Le meraviglie dell'Uomo sono state raggiunte dagli uomini maturi, dagli uomini saggi che hanno vissuto in questo mondo prima di noi".
Ma nel mondo di Logan ogni cosa è governata, costruita, regolata e procurata dalle macchine, ed è proprio quest'estremizzazione a sovvertire la prospettiva del reale. La Libertà non è che una mera illusione e la prigione non è più fisica, ma squisitamente mentale, in cui le sbarre sono costituite dalle menzogne e dal modellamento delle coscienze che fa vedere normale ciò che invece è deviato.
(brani vari ricavati da internet. I commenti etici sono da www.fantascienza.com di Alessandro Vietti)