Nel silenzio non si conosce la verità,
ma si giunge alla certezza che la verità esiste.
(Vittorino Andreoli, psichiatra)
Chi sono
Ciò che mi muove è la curiosità, però curo una curiosità particolare...
la sola specie di curiosità che meriti di essere praticata con una certa ostinazione:
non già quella che cerca di assimilare ciò che conviene conoscere,
ma quella che consente di smarrire le proprie certezze
(Michel Foucault)
Sono vecchio perché ho tanti anni, però penso che ...
Invecchiare non sia un mero processo fisiologico ma una forma d'arte,
e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una "struttura estetica"
e incarnare il ruolo archetipico dell'avo,
custode della memoria e tramite alla forza del passato."
(J. Hillman, psichiatra)
Le virtù che ancora coltivo
Nel silenzio non si conosce la verità,
ma si giunge alla certezza che la verità esiste.
(Vittorino Andreoli, psichiatra)
Isaac Asimov, persona intelligente, non ha scritto tanto e solo di fantascienza, era il 21 gennaio 1980 quando sulla rivista Newsweek scrisse:
Negli Stati Uniti c’è un culto dell’ignoranza, e c’è sempre stato
(...ma ormai ha reso piede anche in Italia, con gli esempi più eclatanti nelle stanze del potere).
Le sollecitazioni dell’anti-intellettualismo sono un filo rosso
che si snoda attraverso la nostra vita politica e culturale,
nutrito dalla falsa convinzione che
democrazia significhi che “la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza”.
L'empatia non un'esigenza religiosa, non la si pratica perché si è scelto di appartenere a una qualche fede, è semplicemente umana, è una capacità fisica da non uccidere.
Neuroni specchio, dall'empatia all'autismo - Speciale Medicina Amica col prof. Rizzolatti 19.04.2017
In questo nuovo Speciale di Medicina Amica, si parla di neuroni specchio e delle loro implicazioni con l'empatia, le emozioni, la riabilitazione e l'autismo. La funzione di queste cellule neuronali
Una nuova disciplina ha iniziato ad affacciarsi negli atenei di tutto il mondo: le neuroscienze. Questo nuovo ambito del sapere cerca di spiegare la relazione tra mente e cervello.
Il progredire della ricerca ha fatto sì che ultimamente si sia potuto affermare che, sebbene le neuroscienze siano ben lungi dall’aver mostrato tutti i meccanismi e i funzionamenti, del cervello conosciamo abbastanza perché si possano tentare di spiegare (o meglio dissolvere, secondo le interpretazioni più radicali) questioni e misteri che dagli albori dell’umanità accompagnano la nostra consapevolezza di essere uomini:
libertà,
responsabilità,
moralità e
spiritualità
non sarebbero più elementi che caratterizzano la persona, espressioni di ciò che si è chiamato anima o mente ma solo fenomeni dovuti a combinazioni biochimiche nel cervello, sottoposti a leggi meccanicistiche che ne renderebbero prevedibile e controllabile il funzionamento.
[P. Benanti, in Gregorianum 4/2017, 861-863]