«Se un uomo che si crede un re è un pazzo, un re che si crede un re non lo è meno». (Lacan)
Si tratta della follia ipermoderna che non è più una follia dello scatenamento a cielo aperto dell’inconscio, ma una follia dell’io, legata alla certezza di credersi e di imporsi come un “vero” io. Non c’è, infatti, follia più grande di questa: credere di essere il proprio Ego.
Ma il nostro tempo sponsorizza fanaticamente questa credenza. È questa la nuova versione della malattia mentale:
- robotizzazione della vita,
- esclusione della mancanza e della sofferenza,
- idealizzazione dell’armonia e della felicità,
- fiducia incondizionata nella propria volontà e autodeterminazione,
- valorizzazione narcisistica del proprio Ego come nuovo padrone,
(da ELOGIO DELL’INCONSCIO, di Massimo Recalcati)