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30 dicembre 2024 1 30 /12 /dicembre /2024 09:19

Il sociale visto con gli occhi del Levitico

 

Personalmente reputo che non sia fuori luogo l’interpretazione del Giubileo come redenzione dal peccato, così come la Chiesa cattolica romana lo propone da 700 anni,  ma di fatto non è il Giubileo ebraico di cui pretende proseguirne la storia. Se poi l'osserviamo nell'ottica della sua valenza sociale, l’antico giubileo del Levitico si differenzia pure dalla mentalità sociale dei nostri giorni proponendosi come soluzione alternativa al pensiero comunista e catto-comunista.

 

Giubileo ebraico vs Giubileo cattolico

 

Vi propongo questo passaggio del libro di Luigi Anèpeta, “Facci un Dio. Genesi e sviluppo dell'ideologia biblica”, che esprime in maniera compiuta il mio pensiero sul tema:

 

[…] Invalidata l’interpretazione tradizionale della Chiesa [almeno secondo l’autore che qui citato], c’è da chiedersi quale altra interpretazione dei testi biblici si possa ritenere più verosimile. Per Noi essa verte sul tema della retribuzione, vale a dire della giustizia sociale e morale

 

Nel nome di un comunitarismo originario, dovuto all’esperienza nomadica e alla vita nel deserto, rimasto profondamente radicato nell’immaginario popolare, il popolo ebraico non ha mai accettato la differenziazione sociale avviatasi con l’insediamento in Palestina e accentuatasi progressivamente con l’avvento della monarchia e con la decadenza di Israele.

 

I testi biblici muovono da una realtà sociale che si è distanziata progressivamente dall’ideale della giustizia e sovrappongono ad essa un potere, quello di Jahvè, ritenuto atto a modificarla radicalmente.

 

Per questo aspetto, il capitolo 26 del Levitico, con l’istituzione del Giubileo, si può ritenere la chiave che rivela il significato profondo, essenzialmente sociale, della religione ebraica. Leggendolo, è difficile non rimanere commossi dall’anelito di giustizia che lo pervade. Ma non si può trascurare che l’istituzione giubilare non ha mai ricevuto in Israele un’applicazione pratica, urtando contro i privilegi acquisiti dalle classi dominanti.

 

Il tradimento dell’aspirazione alla giustizia, intrinseca alla religione ebraica, permette anche di comprendere il ruolo storico e il messaggio di Gesù che, nel contempo, radicalizza quell’aspirazione nell’assoluta consapevolezza che essa non potrà mai realizzarsi nell’orizzonte storico e mondano.  […] Gesù fa proprie le prospettive aperte dalla riflessione profetica e dagli scritti biblici tardivi sull’aldilà, sulla resurrezione dei morti e sul Giudizio finale per proiettare apocalitticamente quell’aspirazione in un regno che non è di questo mondo, governato finalmente e definitivamente dal Dio di giustizia.

[Luigi Anèpeta, Facci un Dio. Genesi e sviluppo dell'ideologia biblica. Edizione e-book (free sul sito dell'autore)]

 

 

Giubileo Ebraico Vs Comunismo

 

Ma nella nostra società c’è un terzo incomodo che si interessa del sociale a tempo pieno e si chiama comunismo.

 

Pertanto quando ho chiesto da Gemini di Google un Confronto tra Giubileo ebraico e ideale Comunista, l’IA mi ha così risposto:

 

Entrambe le visioni cercano di rispondere alla domanda su come organizzare una società giusta ed equa. Tuttavia, le loro risposte sono radicalmente diverse

 

Visione della proprietà

  • Giubileo ebraico: La proprietà privata è riconosciuta, ma con un limite temporale. Ogni 50 anni, le terre venivano restituite ai loro proprietari originali, prevenendo così l'accumulo eccessivo di ricchezza nelle mani di pochi e garantendo una distribuzione più equa. La terra era considerata un dono divino e, come tale, doveva essere utilizzata in modo giusto e responsabile.
  • Comunismo: La proprietà privata dei mezzi di produzione (fabbriche, terre, ecc.) è completamente abolita. Si sostiene che la proprietà privata sia alla radice delle disuguaglianze sociali e che i mezzi di produzione debbano essere di proprietà collettiva, gestiti dallo Stato o da cooperative.

 

Il concetto di proprietà avversato nel comunismo nel giubilei levitico parrebbe risolto con la periodicità (o almeno dovrebbe, perché non mi risulta abbia funzionato)

  • Marx critica alcune interpretazioni semplicistiche del comunismo, che riducono l'obiettivo della rivoluzione a un semplice livellamento dei beni. Secondo Marx, questo tipo di comunismo, che egli definisce "rozzo", non risolve le radici delle disuguaglianze e può addirittura alimentare nel tempo sentimenti di invidia e rancore. Marx sostiene che il vero comunismo mira a superare le condizioni che generano l'invidia, creando una società in cui i bisogni di tutti siano soddisfatti e in cui non esistano più le classi sociali, lo rileva ma non dà soluzioni. L'invidia (concetto tanto caro a Silvio Berlusconi) secondo Marx è solo un effetto collaterale delle disuguaglianze sociali e non una caratteristica intrinseca della natura umana. Pertanto propone la propria utopia: in una società comunista, dove le necessità di tutti sono soddisfatte, l'invidia dovrebbe scomparire.
  • Il giubileo ebraico al ricco, al furbo, al potente concede solo un periodo limitato di vantaggioso benessere. Ogni 50 anni c'è un reset. E tutto funziona in base a quel reset, la cui scadenza è nota sia chi ha che a chi subisce. L'individuo è salvaguardato.

 

Visione dell'uguaglianza

  • Giubileo ebraico: L'uguaglianza è intesa in senso comunitario e religioso. Tutti i membri della comunità ebraica hanno pari dignità davanti a Dio e dovrebbero avere l'opportunità di vivere una vita dignitosa. Tuttavia, non si propone un'uguaglianza assoluta in termini di ricchezza o potere.
  • Comunismo: L'uguaglianza è un obiettivo fondamentale. Si mira a creare una società senza classi, in cui tutti i membri abbiano accesso alle stesse risorse e opportunità. L'uguaglianza è intesa sia in termini economici che sociali.

 

Ruolo dello Stato

  • Giubileo ebraico: Lo Stato ha un ruolo importante nell'applicazione delle leggi divine e nel garantire la giustizia sociale. Tuttavia, il Giubileo non prevede un intervento statale massiccio nell'economia o nella vita sociale.
  • Comunismo: Lo Stato ha un ruolo centrale e onnipresente. Esso controlla i mezzi di produzione, distribuisce le risorse e pianifica l'economia. Lo Stato comunista ideale si "estingue" con il raggiungimento della società senza classi, ma nel frattempo ha un potere enorme.

 

 

 

 

 

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  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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