5 febbraio 2025
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Dice Crosetto sul Corriere della Sera del 05-02-2025:
"non parlo della magistratura in generale, ma di frange di questa, di pezzi di correnti che pensano che il potere legislativo ed esecutivo debbano essere sottoposti ad una sorta di controllo e autorità morale che si sono auto-attribuiti, tenendo sotto scacco tutti".
Il Papa ha un'autorità morale (forse...!), qualche Iman (forse...!) ma, come ci racconta Crosetto, ci siamo fatti una nuova religione, quella "giudiziaria"?
Ed eccoci ripercorrere le persecuzioni pre-costantiniane contro i cristiani o quelle post-costantiniane contro i pagani (ancora peggiori)?
Qualcosa non mi convince.
Vedo un'autorità morale "auto-attribuita", come dice Crosetto. E anch'io mi chiedo con quale autorità un giudice decide quali siano i "VALORI" veri?
Certo filosofia, sociologia, etica e diritto sono sinonimi indissolubilmenti collegati. Ed esse ci insegnano che i VALORI sono tanti, che sono cangianti secondo l'angolo di visuale o il periodo storico, e quindi chi ha il compito/dovere di sceglierli per il presente e per il caso sotto osservazione?
I cristiani trovano i propri valori in Cristo, gli Ebrei nella Legge, i mussulmani nel Corano. E i giudici? Essi citano l'Onu, parlano di Corte di giustizia dell'Aia e parlano di Costituzione. Certo sono enti con autorità ma non mi pare siano oggetto di fede né offrano verità scolpite nella pietra.
Di certo il "punta di diritto" crea solo una rigida, sgradevole e sterile staticità.