Quando un diseredato parla amichevolmente con un altro diseredato nessuno lo giudica dotato di particolare umiltà o senso di solidarietà. Ma se un re della finanza, un capo di stato o un papa si intrattengono in modo amichevole, senza ostentazioni o finzioni, con un poveraccio sono considerati, invece, persone ricche di umanità. 

In questi casi la carica e la posizione sociale vengono relativizzate e confermate a un tempo. 

La persona o il personaggio autorevole si comportano come individui qualsiasi, ma non per questo diventano uomini qualunque. La loro condizione altolocata serve a evidenziare la differenza tra il loro stile di vita e il più comune modo di con chi si trova in simili posizioni. 

Ma qual è il volto più vero di queste persone: 

• quello legato al loro ruolo prestigioso o 

• quello rivelato dalla loro sincera cordialità? 

La domanda non permette una risposta secca: l'aspetto più rilevante sta proprio nell'intreccio tra le due componenti. Tuttavia, per valutare la reale natura di quella persona, è necessario decidere quale tra i due fili che formano nodo sia il più consistente.

(citazione di Piero Stefani, dal libro "Qohelet", Garzanti, 2014)