Il mito è una forma di poesia che trascende la poesia in quanto proclama una verità, una forma di raziocinio che trascende la ragione, in quanto desidera produrre la verità stessa che proclama, e infine una forma d’azione, di comportamento rituale, che non si consuma nell’atto ma deve proclamare ed elaborare una forma poetica di verità.
[...] La distinzione basilare del pensiero moderno è quella fra soggettività e oggettività. È su questa distinzione che il pensiero scientifico ha basato il procedimento analitico e critico mediante il quale riduce progressivamente i fenomeni individuali a eventi tipici sottoposti a leggi universali.
In tal modo esso apre una frattura sempre più profonda fra la nostra percezione dei fenomeni e le concezioni di cui ci serviamo onde renderceli intelligibili.
- Vediamo sorgere e tramontare il sole, ma concepiamo il mondo in rotazione attorno al sole.
- Vediamo i colori, ma li descriviamo come lunghezze d’onda.
- Sogniamo un parente defunto, ma consideriamo quella visione come un prodotto del nostro subcosciente.
Anche se non siamo personalmente in grado di fornire la prova di codesti concetti scientifici pressoché incredibili, li accettiamo perché sappiamo che è possibile provare che sono dotati di un grado di oggettività maggiore di quella delle nostre impressioni sensibili.
(LA FILOSOFIA PRIMA DEI GRECI. AA. Vari, Editoriale Jouvence. 2025)