La parola ha il significato di "detto", "sentenza", "massima" e si usa per una frase o sentenza di tipo aforistico che reca in estrema sintesi una verità profonda ed al contempo stringente.
In particolare l'apoftegma ha dei tratti in comune con l'aneddoto, con la sentenza e con il proverbio, pur non essendo completamente riconducibile ad alcuno di essi.
- Come l'aneddoto l'apoftegma fa riferimento ad una precisa situazione storica, ed ha come protagonisti delle persone reali; ma a differenza dell'aneddoto, che solitamente ha un carattere esemplificativo o comunque marginale rispetto al contesto, talora quasi di curiosità, un apoftegma è sempre interamente autoconclusivo, ed ha una rilevanza per sé; inoltre mentre un aneddoto può consistere indifferentemente in un resoconto di atti o di parole, l'apoftegma ha il suo compimento nel carattere puramente verbale.
- L'apoftegma è certo una sentenza; ma più precisamente è un particolare tipo di sentenza, enunciata dal protagonista "in risposta" ad un altrui discorso, o affermazione, o domanda, oppure come chiosa che racchiuda compiutamente un dato evento.
- Rispetto al proverbio, invece, manca una precisa volontà a priori di esprimere una considerazione o verità di carattere universale, sebbene da questo punto di vista un apoftegma possa sovente risultare effettivamente "proverbiale".
L'apoftegma in genere è riferito a rivelazioni oracolistiche, profetiche o filosofiche.
- La Bibbia contiene libri apoftegmatici, come quello dei proverbi.
- Celebri sono anche, per esempio, gli apoftegmi dei Padri del deserto, raccolti in due grandi collezioni, quella alfabetica (cioè secondo l'ordine alfabetico dei monaci cui sono attribuiti i detti e i racconti memorabili) e quella sistematica (cioè per temi).
- Gli apoftegmi sono una fonte preziosa per la storia della spiritualità e le origini del monachesimo cristiano, ricchi di arguzie, di annotazioni pittoresche, di informazioni sulla vita nel deserto egiziano del IV secolo.
- Da ricordare anche i vari apoftegmi pronunciati dai sette savi, che in pratica inaugurano la storia del pensie o occidentale.
- Celebri sono anche gli Apoftegmi spartani di Plutarco, che hanno largamente contribuito a rafforzare nei secoli a venire il fascino della cosiddetta "leggenda di Sparta".
Esistono poi intere letterature e filosofie in stile apoftegmatico, pur con l'aspetto esteriore del saggio:
- si pensi a Montaigne o a Emerson.
- Anche il padre filippino portoghese, Manuel Bernardes, riporta una importante raccolta di apotegmi nella sua opera Nova Floresta ou Silva de Vários Apótegmas.
- Anche Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche è un esempio di testo che si rifà a uno stile apoftegmatico; Nietzsche era infatti un fiero e convinto sostenitore della scrittura per frammenti aforistici come mezzo per manifestare la propria superiorità logica ed intellettuale.
- Nella tradizione filosofica neoplatonica il Sapiente, nello sforzo di conoscere l'inconoscibile e di descrivere la realtà dietro ai fenomeni, predilige costantemente esprimersi attraverso l'apoftegma (vedi in particolare Diogene Laerzio e la sua Doxografia).
Apoftegma (o apotegma, in greco αποφθεγμα) è un sostantivo di origine greca il cui significato va rintracciato in relazione ai verbi apophthénghesthai, che significa "enunciare una sentenza", o apophtheggomai che significa "enunciare una risposta in forma definitiva".