29 aprile 2011
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Caro Gea
di Giovanni Paolo II non conosco bene il pensiero e non intendo studiarlo.
Una cosa, però, me l'ha insegnata e la riporto a memoria tutti i giorni: il modo di affrontare la vecchiaia e gli acciacchi conseguenti.
Lo sapeva, lo diceva, ma non se ne lamentava. Faceva tutto quello che doveva fare, così come riusciva a farlo, nonostante i tanti "salutisti" che volevano immobilizzarlo. Per me, ormai pensionato e avanti negli anni è l'incarnazione umana di come deve essere un vecchio, come voglio essere io.
Era veramente il vecchio che descrive James Hillman nel suo libro "La forza del carattere": "Invecchiare non è un mero processo fisiologico: è una forma d'arte, e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una "struttura estetica" possente e memorabile, e incarnare il ruolo archetipico dell'avo, custode della memoria e tramite della forza del passato."
Un caro saluto