Agli emiliani vorrei dire che poi l'adrenalina si abbassa, che la vita continua e con gli amici si può ancora ridere.
Mi son trovato a vivere a l'Aquila, trasferito per lavoro da Roma tanti anni fa.
Colpito dal terremoto vivo in neanche 60 mq, sfollato in piena campagna, a dieci chilometri da una casa, la mia, di cui non conosco il futuro, infatti dopo 3 anni ancora non mi permettono né di abbatterla né di ripararla, è off limits, attendo sentenza.
Un metro di neve ci ha buttato giù la "Tenda Amica", dove la domenica si diceva messa, dove ogni giorno si giocava a carte e si ricamava, dove chiacchieravamo. Ce la siamo smontata da soli nell'attesa e speranza che ci diano uno altro straccio sotto cui ritrovarci. Però noi ultra-ventenni abbiamo faticato insieme e alla fine, tra una barzelletta e una martellata, ci abbiamo anche bevuto sopra. Un bel ricordo.