M’è capitato di leggere un articolo dal titolo “Tikker, l'orologio che ti ricorda quando devi morire” ed ho ripensato alle tante immaginette di santini dove il Santo guarda devoto il teschio posto davanti a lui.
E’ proprio vero, l’uomo non cambia. Anche il “memento homo “ ha cambiato solo la tecnica d’attenzione ma il contenuto è sempre uguale. Tra la nascita e la morte si possono forse allungare i tempi, aumentare il numero di giorni, ma sempre lì si finisce e il non pensarci resta ancora lo sport più diffuso.
Ecco l’articolo di Pier Luigi Pisa, pubblicato il 07/10/2013 da L'Huffington Post:
La rete è piena di pagine con "test" che permetterebbero di calcolare la data della propria morte e le cause del futuro decesso. Con le dovute avvertenze: "Attenzione, è solo un gioco". In molti tuttavia non resistono alla tentazione di "scoprirlo" e proprio per questo, forse, un trio di Brooklyn - composto da uno scrittore, un designer e un'esperta di marketing - ha pensato a un orologio chiamato Tikker che indichi l'ora e ricordi continuamente a chi lo indossa quanto gli resta da vivere, misurato in anni, giorni, ore, minuti e secondi.
Un macabro countdown che è il frutto, anche in questo caso, della compilazione di un questionario sul proprio stile di vita che consentirà - attraverso l'analisi delle risposte fornite - di stabilire le proprie aspettative di vita.
È evidente che alla base di Tikker non ci sia nulla di scientifico. E che per 59$ (l'equivalente di 43 euro) si ordina, in pratica, un normalissimo orologio con cronometro "ampliato". Ma l'intento dei suoi ideatori va oltre la tecnologia: partendo dal presupposto che il tempo è il bene più prezioso a nostra disposizione, Tikker vuole essere una sorta di motivatore che invita chi lo indossa a viverlo al meglio. La morte "annunciata", insomma, non è altro che uno spauracchio.