Stando alle ultime notizie sui Berlusconi (padre e figlia), notizie che nuove non sono, credo ci sia da rifare un referendum, questo
Dal 1861 al 1946 l'Italia fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare, l’anno successivo. Il vertice dello Stato si configurava come un organo denominato Corona, il cui titolare aveva il titolo di re d'Italia. La titolarità della Corona si trasmetteva ereditariamente in maniera conforme alle leggi di successione dinastica. Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltreché internazionaliste e anarchiche) e si concretizzò, soprattutto, in due note vicende: la fucilazione di Pietro Barsanti (considerato il primo martire della Repubblica Italiana)[2] e l'attentato di Giovanni Passannante, entrambi di fede mazziniana.
Solo nel 1946 l'Italia divenne una repubblica e fu, nello stesso anno, dotata di un'Assemblea Costituente al fine di munirla di una costituzione avente valore di legge suprema dello Stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto albertino sino ad allora vigente.
Si trattò di un passaggio di grande importanza per la storia dell'Italia contemporanea dopo il ventennio fascista ed il coinvolgimento nella seconda guerra mondiale. La transizione si svolse in un clima di esasperata tensione e rappresenta un controverso momento della storia nazionale assai ricco di eventi, cause, effetti e conseguenze, che è stato anche considerato una rivoluzione pacifica dalla quale si produsse una forma di stato poco differente dall'attuale. La nascita della repubblica fu accompagnata da polemiche circa la regolarità del referendum che la sancì. I presunti brogli elettorali ed altre supposte azioni "di disturbo" della consultazione popolare, tuttavia, non sono stati mai accertati dagli storici, pur avendo costituito un tema di rivendicazione da parte dei sostenitori della causa monarchica[3].
Il 2 giugno 1946, insieme alla scelta sulla forma dello Stato, i cittadini italiani (comprese le donne, che votavano per la prima volta in una consultazione politica nazionale) elessero anche i componenti dell'Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale.[4] risultarono votanti: 12.998.131 donne e 11.949.056 uomini
(da wikipedia, giugno 2013)