Io credo che il "Padre nostro" sia una delle preghiere più complete, anzi direi che non è neanche una preghiera, è di più, è un modo di stare davanti a Dio.
Di certo non è un mantra, cioè un pregare automatico. Nel mondo cristiano è mantra "la preghiera del cuore", la stessa "ave Maria" potrebbe esserlo, ma non certo il Padre nostro.
Il "Padre nostro" richiede concentrazione, è un disporre di se stessi in conformità alle parole che vengono pronunciate, è fede allo stato puro.
(1) Chi è dio?
Dio sta in cielo ed è padre. Due concetti che portano la mente a verità extra terrestri, che aprono l'anima a valori e verità oltre la morte, ma l'aprono in ottica di speranza e non di paura.
(2) Come stare davanti a Dio?
Quindi imposta il corretto stare davanti a Dio. Uno stare dell'uomo che riconosce Dio come Dio e se stesso come creatura e come creatura attenta e disponibile ai suoi segnali. L'atteggiamento davanti a Dio è quindi fatto:
a) da adorazione, cioè dall'idea che Dio è sopra tutte le cose. E' il Santo.
b) dal riconoscimento del nostro stato creaturale. Il salmo recita "tu ci hai creato e noi ti apparteniamo". Il regno di Dio non è negli altri, l'unico spazio che posseggo è me stesso, ed anche questo è di Dio, io devo riconoscere di essere suo, io sono il suo regno che devo riconsegnargli.
c) di servizio: l'uomo che legge e cerca la volontà di Dio, cerca perché è conscio dell'oracolo del Signore riportato da Isaia "i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie", o come conclude Giobbe "chi è colui che da ignorante può oscurare il tuo piano?".
(3) Cosa chiedere a Dio?
Una volta che l'uomo orante ha impostato il suo stare davanti a Dio inizia la preghiera vera e propria. Essa si sviluppa in tre richieste precise:
(a) donaci il pane: Per pane si intende tutto il necessario alla vita. Necessità che non si limita agli alimenti, ma si estende alla salute, all'energia vitale, alla vita, alla stessa eternità nell'ottica eucaristica. Ha, però, una particolarità, è una richiesta die-die da ebrei nel deserto, un atteggiamento fiduciario che cancella ogni preoccupazione o pensiero circa il domani. Il domani è posto nelle mani di Dio.
(b) perdonaci: L'uomo si riconosce peccatore. Riconosce che qualcosa in Lui si oppone a Dio ma sa che Dio può passarci sopra. C'è un limite a questa pazienza? Si c'è, non è uguale per tutti perché ognuno ne definisce la misura con il suo comportamento verso il suo prossimo. Un prossimo che con mirabile parabola Gesù indica "in chi ha bisogno".
(c) difendici: Un personaggio appare sulla scena, il demonio. Una realtà oscura che questa preghiera ci insegna a temere, ma ci indica dove trovare la forza per resistere. E' Lui che può darci la forza per resistere, è Lui che può liberarcene, infatti per noi sarebbe una lotta impari.
Nella sua semplicità questa preghiera è un compendio completo della fede ebraica divenuta cristiana.